La Tari scenderà, forse, nel 2019. Intanto, le bollette sono più o meno sempre uguali e, con il porta a porta già iniziato in vari rioni cagliaritani, fioccano anche le spese “extra”. Quali? Il lavaggio e la custodia dei mastelli. Un nuovo business, in città esistono già varie società private con tanto di tariffario aggiornato (e in qualche caso già “aumentato”). Ci sono interi quartieri dove attorno ai palazzi non c’è nemmeno un filo d’erba, figurarsi un giardino: “E le richieste principali arrivano proprio da lì. Pirri, la zona di viale Diaz e via della Pineta, Fonsarda e Mulinu Becciu. Ogni famiglia paga in media 4,50 euro al mese per la pulizia e 7,50 per lo stoccaggio dei maxi mastelli”. E, visto che i contenitori condominiali sono previsti solo nei palazzi dove abitano almeno dieci famiglie, i conti sono presto fatti: centoventi euro tondi tondi in più al mese.
Luigi Tripodi, 50enne milanese, da qualche tempo “trapiantato” a Cagliari, ha fiutato l’affare. Meglio, “il business”. Così, ad aprile di quest’anno ha aperto una ditta di pulizie che tratta anche i mastelli: “Molti cagliaritani si affidano a noi. La sera prima del ritiro di plastica, vetro o umido portiamo davanti ai palazzi il grande bidone, la mattina successiva lo riportiamo via dopo che è passata la De Vizia. Abbiamo aumentato il costo per la custodia, noi abbiamo un’area privata a Genneruxi, perché ci siamo accorti che non rientravamo con i costi”. Grazie alla nuova raccolta imbastita dalla Giunta Zedda, gli affari “vanno bene, e andranno anche meglio. Insieme a me lavorano altre tre persone. Sì, è un business che va bene”.










