Massimo Zedda ha appena annunciato la sua disponibilità ad essere, per la terza volta, il sindaco di Cagliari, che subito lancia qualche siluro all’attuale Giunta, guidata dal sindaco Paolo Truzzu. E lo fa su due temi che non sono certo secondari, ovvero lo stadio a Sant’Elia e il traffico in via Roma. Partendo dal futuro campo dei rossoblù, Zedda è netto: “Con noi bastavano sessanta milioni, oggi siamo arrivati a duecento perchè il progetto nostro è stato stravolto”. Ma il grosso arriva su via Roma, la strada messa ko dai lavori per creare quel bosco urbano tanto caro all’archistar Boeri e meno, visto il caos lavori, ai cagliaritani che poi ne dovranno, chissà tra quanto tempo, goderne: “Solo per il primo tratto davanti ai portici e il giardino, 300 metri, hanno speso 8 milioni. Noi, per tutto il Poetto nuovo da 5 chilometri 13,5. Sì, sono saliti i costi ma non è così, quando si amministra bisogna avere la percezione dell’utilità e l’intelligenza nello spendere le risorse”, attacca Zedda. Davanti a duecento persone in piazza Galilei li definisce “costi esorbitanti. Non entro nel merito del progetto, avremo modo di discuterne, alcuni aspetti non mi convincono. Noi non abbiamo mai messo mano su via Roma perchè prima doveva partire il cantiere della metro. Avrebbe sbancato il lato del giardino centrale e sarebbe stato utilizzato come luogo per il cantiere. Finito quello, sarebbero iniziati i lavori sul lato porto e sulle quattro corsie”.
Così non è andata, e Zedda prevede addirittura anni bui: “Mi dispiace per i negozianti. Terminati questi primi lavori avremo due corsie. Poi, con i lavori della metro spariranno gli spazi per taxi, bus e noleggio con conducente, tutti dovranno transitare o sul lato portici o sul lato porto. Ma anche il lato porto va riqualificato, guardate le condizioni del basolato. Chiudi sei corsie perchè con i lavori della metro non c’è spazio per i bus, poi ne chiudi solo quattro. Da un punto di vista fisico dove passano i bus, che non funti pitticcheddusu (non sono piccolini?)”, prosegue Zedda. “Non sarà facile affrontare alcuni aspetti. Oggi sembrano di poco conto, un domani avremo un’intera zona con un cantiere dopo l’altro per anni, con problematiche legate allo sviluppo economico e alla viabilità”.










