Maracalagonis, in mostra l’arte del ricamo: tra pizzi, merletti e manufatti che si intrecciano con armonia nella magica cornice della casa della cultura, verrà omaggiata la vita di Eleonora Pinna, la grande ricamatrice di Maracalagonis, nata nel 1875 e morta quasi dopo un secolo nel 1971.
La storia e la cultura che rimangono impresse attraverso le sapienti mani di chi, con arte e maestria, è riuscita ad amalgamare fili e stoffe. Il risultato? Opere che splendono e vengono custodite come tesori da ammirare, tramandare e divulgare poiché confezionano l’abile sapere che ha reso grande ciò, che ancora oggi, è oggetto di attenzioni e studi.
Un momento di illustro sapere, quindi, racchiuso negli spazi adibiti e aperti al pubblico sino alle 21.
La magia del ricamo è iniziata giovedì, “dopo il convegno – spiega Sandrino Ulleri vice presidente dell’associazione – dove Ottavio Nieddu ha presentato i relatori, Andrea Ciccu presidente della nostra associazione e Ignazio Sanna Fancello esperto di abiti tradizionali e sarto”.
“La storia di Eleonora Pinna, maestra ricamatrice marese, dovrebbe essere da esempio per tutti noi: non si arrese mai alla vita nonostante i grandi dolori che bussarono alla sua porta.
Utilizzando la bellissima metafora del mio amico Andrea Ciccu, lei riuscì a far “fiorire” il suo dolore nei suoi ricami.
Riuscì a coltivare il suo talento, farlo sbocciare, farne nascere il frutto ma, ancora di più ed è stata questa la sua lungimiranza, il suo talento lei l’ha seminato rendendolo “eterno” attraverso le mani delle sue allieve e delle generazioni che le sono succedute.
La vita toglie ma la vita sa anche dare a chi riesce a coglierne i doni” ha espresso Francesco Cappai.
“Ancora in estasi dopo aver visto tanto splendore” ha esposto Ignazio Sanna Fancello. “Abbiamo approfondito insieme la storia del ricamo e in particolare quello marese, ricordando la figura della maestra di ricamo Eleonora Pinna. Fatevi un regalo, andate a vederla”.
La storia e la cultura che rimangono impresse attraverso le sapienti mani di chi, con arte e maestria, è riuscita ad amalgamare fili e stoffe. Il risultato? Opere che splendono e vengono custodite come tesori da ammirare, tramandare e divulgare poiché confezionano l’abile sapere che ha reso grande ciò, che ancora oggi, è oggetto di attenzioni e studi.
Un momento di illustro sapere, quindi, racchiuso negli spazi adibiti e aperti al pubblico sino alle 21.
La magia del ricamo è iniziata giovedì, “dopo il convegno – spiega Sandrino Ulleri vice presidente dell’associazione – dove Ottavio Nieddu ha presentato i relatori, Andrea Ciccu presidente della nostra associazione e Ignazio Sanna Fancello esperto di abiti tradizionali e sarto”.
“La storia di Eleonora Pinna, maestra ricamatrice marese, dovrebbe essere da esempio per tutti noi: non si arrese mai alla vita nonostante i grandi dolori che bussarono alla sua porta.
Utilizzando la bellissima metafora del mio amico Andrea Ciccu, lei riuscì a far “fiorire” il suo dolore nei suoi ricami.
Riuscì a coltivare il suo talento, farlo sbocciare, farne nascere il frutto ma, ancora di più ed è stata questa la sua lungimiranza, il suo talento lei l’ha seminato rendendolo “eterno” attraverso le mani delle sue allieve e delle generazioni che le sono succedute.
La vita toglie ma la vita sa anche dare a chi riesce a coglierne i doni” ha espresso Francesco Cappai.
“Ancora in estasi dopo aver visto tanto splendore” ha esposto Ignazio Sanna Fancello. “Abbiamo approfondito insieme la storia del ricamo e in particolare quello marese, ricordando la figura della maestra di ricamo Eleonora Pinna. Fatevi un regalo, andate a vederla”.