Si attende la conferma ufficiale, purtroppo le speranze che la notizia rimbalzata due giorni fa non sia vera sono ridotte al lumicino: la famiglia di Manuel Mameli aspetta a Selargius la conferma ufficiale della sua morte in Ucraina, dove combatteva nell’esercito contro le truppe russe. ufficialmente il 25enne è disperso dal 18 maggio. Ma le testimonianze dei suoi compagni sul campo all’ambasciata non sembrano lasciare molte speranze: il suo corpo si troverebbe, secondo fonti internazionali, in un’area dell’est ucraino controllata dai russi, nei pressi di Pokrovsk, teatro di pesanti combattimenti. Sarebbe stato colpito da un drone russo: ma l’assenza del corpo e l’impossibilità di accesso al territorio da parte delle autorità ucraine e consolari fanno sì che, al momento, Manuel sia ufficialmente “disperso in azione”.
La famiglia, che chiede silenzio e rispetto in queste ore drammatiche: la sorella Stefania sui social, fronteggiando le solite ondate d’odio che si scatenano in questi casi, ribadisce che Manuel non era un mercenario, ma un ragazzo coraggioso, partito volontariamente per difendere un ideale.











