Associazione di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso. Sono questi i reati contestati a trentuno persone, 13 delle quali finite in carcere, dalla Dda di Cagliari. I Ros hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare. In carcere sono finiti, tra gli altri, Gabriella Murgia, ex assessora regionale all’Agricoltura, Tomaso Cocco, primario di Terapia del dolore all’ospedale Binaghi di Cagliari e Tonino Crissantu, nipote di Graziano Mesina. Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine “Dama” , hanno consentito di acquisire elementi circa l’operatività di un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco, oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni.
In particolare, i rapporti tra le diverse componenti, in comunanza di scopi, avrebbero garantito di attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura. Per quanto riguarda i gruppi criminali, di infiltrarsi e condizionare vasti settori della vita sociale dell’Isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale. In tale contesto, vari uomni appartenenti al gruppo avrebbero variamente operato ponendosi in relazione di continuità con la cosiddetta “Anonima Sequestri” di cui Graziano Mesina e altri arrestati sono stati tra i più noti esponenti. Ancora: interferendo nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità, intervenendo reiteratamente presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo, favorendo la latitanza di Mesina, poi arrestato dai Ros il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e indiretti, procurando voti in occasione di consultazioni elettorali e specializzandosi nel traffico di sostanze stupefacenti, in particolare marijuana, da commercializzare sul territorio nazionale. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 chili di marijuana. Sono state inoltre denunciate in stato di libertà 4 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti.










