Luigi Gambella, mago del body building a Cagliari: “Quando i bilancieri si usavano con pezzi di cemento..”

Gianfranco Carboni intervista uno dei più esperti maestri di body building a Cagliari: “Ho ancora ben vivo il ricordo d’adolescente di aver utilizzato perfino dei dischi fatti col cemento e pseudo macchinari dove si utilizzavano funi e carrucole che sapevano più di cantiere edile che non di palestra…vi spiego come uomini e donne devono fare pesi in palestra”


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Buongiorno Luigi Gambella, uno dei più qualificati e conosciuti preparatori sportivi e sala pesi. Si può raccontare, professionalmente?

Buonasera Gianfranco, nel 1981 Diploma I.S.E.F. votazione 110 e lode (conseguito presso l’I.S.E.F. di Cagliari sez. Staccata di L’Aquila); 2002 Laurea quadriennale in Scienze Motorie votazione 110 e lode (conseguita presso l’Università degli Studi di “Tor Vergata” Roma); 2003 Master Universitario di 2° livello in Scienze delle Attività Sportive e del Fitness; Valutazione Funzionale (conseguita presso l’Università degli Studi di “Tor Vergata” Roma); 2004 iscritto all’albo nazionale dei Chinesiologi (U.N.C.); 2005 Laurea quinquennale in Scienza e Tecnica dello Sport (conseguita presso l’Università degli Studi di “Tor Vergata” Roma); 2006 Corso di Perfezionamento in “Didattica dell’Educazione Motoria” conseguito presso il Consorzio Interuniversitario FOR.COM. di Roma; 2009 corso di specializzazione biennale in “L’apprendimento delle Scienze Motorie” (1500 ore) conseguito presso il Consorzio Interuniversitario FOR.COM. di Roma. – Fermiamoci qui, grazie. Da quanto pratica ed insegna? Ho praticato ed insegnato mini rugby; Istruttore di ginnastica per la terza età; 1990 Diploma CONI di istruttore della F.I.L.P.J. nel settore pesistica e cultura fisica 1991 Diploma CONI di allenatore di pesistica e cultura fisica rilasciato dalla F.I.L.P.J.; 1996 corso di aggiornamento per docenti di educazione fisica sull’hockey su prato; 1997 corso di aggiornamento per docenti di educazione fisica sull’atletica leggera; 1997 corso di aggiornamento per docenti dal tema il gioco strumento di socializzazione e di sviluppo della destrezza” 1998 corso di aggiornamento per docenti sul gioco del calcio; 1998 corso di aggiornamento per docenti di educazione fisica sulla pallacanestro; 1998 corso di aggiornamento per docenti di educazione fisica sulla ginnastica aerobica; 2001 Diploma CONI di allenatore di pesistica e cultura fisica rilasciato dalla F.I.P.C.F.; 2007 corso di 2° livello istruttore di pesistica e cultura fisica/personal trainer rilasciato dalla federazione del CONI F.I.P.C.F. L’elenco per dire che lo sport e la mia vita sono tutt’uno.

Da quando fai attività sportiva e che sport hai praticato? Impressionante curriculum, hai allenato e conosciuto tantissimi atleti?

Nel mio settore, da insegnante nel doppio canale scolastico e in palestra alla mia età, posso dire di aver conosciuto diverse generazioni di giovani e meno giovani e contemporaneamente ho assistito e vissuto una enorme evoluzione scientifica e culturale dei frequentatori/atleti in palestra nonché tecnica per quanto riguarda le attrezzature. Posso dire che professionalmente mi ritengo una persona fortunata perché sono riuscito svolgere l’attività lavorativa che volevo fare fin da giovane. Ho ancora ben vivo il ricordo d’adolescente di aver utilizzato perfino dei dischi fatti col cemento e pseudo macchinari dove si utilizzavano funi e carrucole che sapevano più di cantiere edile che non di palestra. – Praticante, istruttore e allenatore? Anche nella frequentazione delle palestre di bodybuilding o culturismo ho assistito, avendo iniziato a lavorare nel 1984, sempre ad una crescita in termini di numeri. A dimostrazione che se ben allenati ed alimentati i risultati in questa disciplina è praticamente impossibile non conseguirli. Ritengo che siano parecchi gli elementi che concorrono a non fare andare in pensione questo tipo di attività che io chiamerei più correttamente “ginnastica con i sovraccarichi” nella sua forma di allenamento più comune. Questo lo vorrei precisare perché per troppi anni si è scambiato questo tipo di ginnastica con il sollevamento pesi e sicuramente con questo non voglio demonizzare la disciplina del sollevamento pesi nobile Sport Olimpionico. Sono cresciuto col mito dello Sport quasi perfetto (duro a morire) che veniva attribuito al nuoto ma anche quest’ultimo da tempo ha subito qualche rivalutazione scientificamente motivata con la quale concordo pienamente.

Gli sport al coperto (indoor) come una “moda” dall’attualità alla decadenza. La sala pesi invece non ha soluzione di continuità è sempre attuale, vi sono ragioni oggettive secondo te?

Ci sono molti punti positivi a favore della ginnastica con i sovraccarichi che concorrono al suo successo: 1. la possibilità di non avere un orario fisso che ti consente in qualsiasi momento di libertà di poter praticare la disciplina; unica questa possibilità nel panorama di tutte le discipline indoor della palestra. 2. Poter concentrare il lavoro da un punto di vista muscolare in un settore o distretto muscolare ben preciso che magari necessità di un lavoro differenziato. 3. La possibilità di dosare in maniera molto precisa lo sforzo, oltre alle serie e alle ripetizioni, potendo variare il carico da mezzo chilo a molti più chili è una grande opportunità in termini fisici e di adattamento. 4 Tempi di lavoro per i non fanatici del bilanciere che danno la possibilità di pause più o meno lunghe durante le quali amabilmente si socializza. 5 Importanti risultati che si possono conseguire nel post trauma dopo naturalmente la ripresa fisioterapica. 6. Praticamente unica ginnastica che consente una preparazione di base eccellente per tutti gli altri sport. 7. Se a questo aggiungiamo che oramai nelle palestre c’è spesso una buona dotazione di macchine per il cardio fitness possiamo dire che si può miscelare anche un buon lavoro aerobico/anaerobico.

Ho frequentato “la PALESTRA”, era frequentata da pochissime atlete, alcuni anni da nessuna. Oggi è cambiato qualcosa?

Sicuramente posso dire che la frequenza del pubblico femminile nelle palestre in quest’ultimo trentennio è notevolmente cambiata. Ritornando indietro negli anni posso dire che le palestre di bodybuilding erano frequentate soprattutto da atleti di sesso maschile proprio per il discorso fatto in precedenza. L’allenamento con i sovraccarichi era visto solo come un sollevamento pesi e quindi questo creava un pregiudizio al femminile perché l’equazione era: uso di pesi uguale fisico troppo mascolino… nulla di più sbagliato! Aggiungo che tale considerazione era anche frutto di tutta una serie di riviste di B.B. circolanti con immagini di atleti e atlete che esibivano dei super fisici muscolarizzati in maniera innaturale. Col passare degli anni essendosi resi conto che l’allenamento con i sovraccarichi era ottimale per migliorare la composizione corporea la frequenza femminile nelle palestre è diventata massiva al punto che capita anche di vedere nelle sale attrezzi un maggior numero di femmine che si allenano rispetto ai maschi.

Una domanda che spesso capita di sentire è: ma le donne si devono allenare in sala pesi come i maschi?

Non voglio ora addentrarmi in discorsi troppo scientifici e cercherò di semplificare l’argomento ma l’allenamento al femminile non è perfettamente uguale a quello maschile ma non è neppure completamente differente come qualcuno può pensare. Naturalmente queste differenze sono meno marcate se consideriamo donne agoniste. Iniziamo col dire che gli ormoni e qualche altro fattore sono i maggiori imputati di questa differenziazione. Vorrei ulteriormente ribadire che nessuna donna deve avere la fobia di fare pesi perché le potranno diventare i muscoli troppo grossi. Purtroppo proprio per il discorso ormonale appena accennato anche chi volesse questi muscoli risulterebbe complicato ottenerli. Iniziamo col dire che: 1. l’ormone tipicamente maschile che è il testosterone è nell’uomo in quantità decisamente superiori rispetto alla donna (fino a 10 volte in più) che naturalmente ha una quantità maggiore di estrogeni. 2. a parità di peso con l’uomo le donne hanno una quantità di grasso corporeo superiore. 3. hanno una microcircolazione che spesso fa soffrire di ritenzione idrica. Questo conduce a quelle differenze di allenamento a cui accennavo prima. Le ragazze sono perfettamente in grado come i ragazzi di sopportare nel tempo carichi elevati ma devono sottoporsi ad un allenamento nel quale il principio della gradualità è un obbligo che si rende necessario proprio perché in caso contrario possiamo incrementare quella negativa ritenzione idrica soprattutto nei casi di concomitanza con diete drastiche povere o poverissime di glucidi e lipidi (errore da non commettere ricordiamo che è sempre fondamentale la presenza nella corretta alimentazione dei tre macronutrienti: proteine, glucidi e lipidi). Questo determinerà un aumento degli odiati volumi corporei solo in termini di acqua ma nessun aumento della massa magra cioè dei muscoli. Giova ricordare che quanta più massa magra abbiamo tanti più grassi bruciamo. Una volta completata tutta la fase preparatoria iniziale, gradualmente anche le ragazze devono usare pesi crescenti nei loro allenamenti se si vogliono conseguire risultati soddisfacenti (sempre in abbinamento con l’alimentazione adeguata).

Un’ultima domanda Professore, due parole per la sala pesi come attività sportiva?

Non voglio ora attribuire delle proprietà taumaturgiche a questa particolare forma di ginnastica anche perché sono tante le persone che l’hanno sperimentata e precocemente abbandonata ma decisamente di più quelle che continuare a decretarne il successo che perdura nel tempo.

Gianfranco Carboni


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