Il marito, spesso, è all’Oncologico di Cagliari per curarsi contro un tumore. Lei, ogni volta, attende che esca da visite e ricoveri per cercare di accudirlo al meglio possibile a casa. Ma con pochi soldi a disposizione è impossibile. Maria Perra, 59enne di Monserrato, con un’invalidità del 74 per cento, può contare su qualche centinaia di euro al mese di pensione. Quella contributiva, del marito, non arriva: “È tutto fermo nella commissione medica, ha subìto anche un blocco la mia pensione di invalidità. Devo pagare medicinali, garze per lenire le piaghe che costano 50 euro al pacco, oltre alle altre spese, inclusa quella di un’assistente che lo assista. Se avessimo i contributi che ci spettano di diritto potrei farmi aiutare. Non so di quanto sia la pensione contributiva, è tutto arenato nei meandri dell’Inps di Cagliari, non si capisce che fine abbia fatto. La commissione medica non può metterci mesi per decidere, la patologia del mio Antonio non cambia”, racconta la Perra.
“Al mese possiamo contare su poco più di 300 euro e un fondo personale che si sta assottigliando sempre di più. Lancio un appello all’Inps e al Banco di Sardegna, dopo 4 mesi mi hanno mandato i documenti. Ci serve una pensione dignitosa, mio marito è allettato e ha bisogno di cure”.










