Il suo chiosco a Su Siccu è uno dei più gettonati e frequentati. Ma, a breve, Michele Puddu, ricciaio cagliaritano 40enne, rischia di trovarsi senza lavoro. Tutta “colpa” del blocco per tre anni della pesca del riccio, deciso dalla Regione. Un colpo durissimo, per lui. E i soldi stanziati (un milione e 200mila euro) per poter pulire i fondali marini, non vanno bene: “Basta fare una divisione. Siamo in 186, tolti i barcaioli significa avere tremila euro a testa a stagione: cosa ci faccio?”, chiede, polemico Puddu. Poter fare la classica stagione, insomma, rende di più. Ed è quindi guerra: “Sono assolutamente contrario alla chiusura totale della pesca. La Regione faccia uno sforzo, siam pronti a pescarne solo due ceste e le altre due ci verranno rimborsate dalla stessa Regione”. Una proposta che, però, quasi certamente non troverà accoglimento: il fermo della pesca sarà realtà, bene andando, da gennaio 2022. Significa che, a metà novembre, potrà iniziare anche lui la stagione di vendita a Su Siccu, ma sarà l’ultima prima del 2024. Sempre che non sopraggiungano ulteriori stop per tutelare il riccio di mare. Il ricciaio non ci sta a passare come uno scansafatiche: “Senza lavoro dovrei chiedere il reddito di cittadinanza, ma sono un lavoratore e voglio lavorare”. Continuando a pescare e vendere ricci, ovviamente.
“Siamo pronti davvero a tutto, sarà una grande guerra e una grande battaglia”, promette Puddu. Che incassa l’applauso e la vicinanza anche dei suoi colleghi pescatori.










