Migliaia i pastori che da stamattina protestano in città. Partenza da piazza Marco Polo e sit in davanti al Consiglio regionale. Disagi al traffico nella zona di via Roma: 26 gli agenti della municipale in strada.
Secondo il movimento pastori sardi le campagne stanno vivendo una crisi drammatica che rischia di travolgere l’economia e la vita sociale delle aree interne della Sardegna, già oggi investite dalla crisi economica e demografica.
La crisi dell’allevamento ovino è determinata da due fattori principali: la crisi del prezzo del latte, crollato del 50% nel giro di due anni e il crollo del 40% del valore delle carni.
Le calamità naturali stanno facendo il resto. La siccità ha messo in ginocchio tutte le aziende della Sardegna e gli incendi che devastano le campagne oggi mettono in pericolo uomini e animali.
Il prezzo del latte oscilla oggi da 0,50 a 0,60 centesimi al litro, cioè molto al di sotto dei costi di produzione. Gli allevatori non sono più in grado di soddisfare i bisogni alimentari delle greggi.
Le richieste: per queste ragioni, si chiede che la Regione Sardegna stanzi, in via di urgenza, risorse pari a un quintale di mangime a capo. Il Movimento dei Pastori Sardi chiede inoltre che si proceda urgentemente al risarcimento dei danni causati dalla calamità naturale. Altri provvedimenti e azioni sono necessarie, al fine di dare tregua e sollievo alle aziende. Per questo, il MPS chiede:
1. Il blocco immediato delle cambiali agricole; 2. L’interruzione dei procedimenti di Equitalia;
3. L’azzeramento dei pagamenti INPS. Si chiede inoltre all’Amministrazione Regionale di:
1. Procedere con solerzia alla liquidazione di tutte le pratiche relative al Piano di Sviluppo Rurale (PSR)
2. Anticipare al mese di settembre- ottobre il pagamento delle nuove pratiche relative al PSR e alla Politica Agricola Comunitaria (PAC), così come fatto da altre Regioni in Italia.












