
Basta con il linguaggio sessista, ovvero, quello quotidiano declinato al maschile quando ci si riferisce ai lavori svolte da donne. Da oggi in poi negli atti ufficiali della regione Sardegna si dovrà rispettare il linguaggio di genere perciò via libera a Sindaca, Assessora, DIrettrice, Consigliera e cosi via. Il maschilismo si riflette infatti anche e, soprattutto, nella lingua italiana che si dimentica della metà del mondo, le donne. La novità nella comunicazione istituzionale della regione sardegna, era inserita nella proposta di legge sulla semplificazione approvata oggi, promossa dalla consigliera Anna Maria Busia.
Non basterà sicuramente ad eliminare il divario, le differenze e gli stereotipi di genere, ma almeno è un inizio.