L’incubo negli occhi di Marisa di Elmas: “Così ho visto a Bosa un ragazzo di 19 anni evitare la morte per un soffio”. Il racconto commovente e molto sentito di una donna di Elmas, Marisa C., che ha visto a due passi un giovanissimo poco lucido schiantarsi con un testa coda da brivido sul guard rail e uscire barcollante col cellulare in mano: “Questo è ciò che si è presentato davanti ai nostri occhi questo pomeriggio, un pomeriggio come tanti, che avrebbe potuto segnare irrimediabilmente la vita di qualcuno.
Circa 30 metri oltre una curva, in una strada di periferia.
Il guidatore, un ragazzino neopatentato vagava per la carreggiata visibilmente turbato, ma miracolosamente illeso.
Al nostro arrivo, pochi minuti dopo lo schianto, stringeva un cellulare fra le mani, con lo sguardo perso nel vuoto, frastornato e probabilmente non totalmente lucido , ma consapevole di dover baciare quella mano invisibile che lo ha salvato dall’ impatto violento, prima con il cemento armato e dopo svariate carambole, con il guard rail. Scendiamo dalla macchina con il cuore in gola. Ci precipitiamo in suo aiuto e mentre altri passanti chiamano i soccorsi, restiamo con lui.
Cerchiamo di strappargli qualche parola, ci racconta la sua versione dei fatti.
Ammette di aver premuto un po’ troppo l’ acceleratore e di aver percepito il momento preciso in cui i pneumatici hanno perso aderenza…i “testacoda” e la fine di quella corsa infinita su quel guard rail , fermatosi a pochissimi centimetri dalla sua schiena.
Mi avvicino alla vettura ed è la che prendo realmente atto del fatto di quanto poco mancasse alla tragica fine di quello stronzetto.
Mi assalgono sentimenti contrastanti. Lo stesso “cuore di mamma” vorrebbe abbracciarlo forte e prenderlo a schiaffi contemporaneamente.
Torno da lui, due domande secche.
Gli chiedo quanti anni ha e se ha bevuto.
Risponde che ha appena compiuto 19 anni. Alla seconda domanda farfuglia un “no”, che puzza spudoratamente di cazzata .
Concedendogli il beneficio del dubbio, gli faccio presente quanto sia stato fortunato, a non farsi male e non aver fatto male a nessuno.
” Hai 19 anni …cazzo! Oggi la vita ti ha davvero dato una possibilità.
Non è detto che te ne conceda altre. Sei vivo, miracolosamente illeso. Impara, sii grato…ragazzo!”
Abbassa lo sguardo.
Nel frattempo arrivano soccorsi, forze dell’ ordine e vigili del fuoco.
Incrocio un’ ultima volta il suo sguardo ( stavolta grato) mentre lo portano in ambulanza, lo saluto con un cenno della mano.
“STRONZETTO”….(ripeto nella mia testa)
Saliamo in macchina, ci guardiamo e tiriamo un sospiro di sollievo.
Proseguiamo il nostro viaggio improvvisato un pomeriggio qualunque, in un sabato ” alternativo”….La vita è un soffio”, conclude Marisa nel suo racconto che è come un lungo sospiro di sollievo per lo scampato pericolo.












