Pula – I bambini a lezione di gioco: seminari, spettacoli e lavoratori teatrali per affrontare la tematica di come si è evoluto il passatempo, lo svago dei più piccoli. Il pallone e la bicicletta rientrano tra gli strumenti più amati ma, sempre a portata di mano, ci sono anche videogiochi e smartphone. I tempi cambiano, la tecnologia avanza e così anche per le nuove generazioni che, a scuola o nei momenti di socializzazione, non parlano più di quali figurine scambiare bensì degli ultimi intrattenimenti virtuali appena usciti sul mercato. La pandemia ha accentuato questo fenomeno: i compagni si potevano salutare solo attraverso le videochiamate e le lezioni seguire sulle piattaforme che racchiudono i volti in pixel. Un mezzo che certo ha aiutato a mantenere quel minimo di contatto con il mondo esterno ma ha anche generato una sorta di trasfigurazione della realtà. Questo è il tema dell’appuntamento in programma per sabato al teatro “Maria Carta” con lo spettacolo “Il giardino di Margherita” che concluderà questo importante percorso di sensibilizzazione e formazione.
Il progetto, organizzato dall’assessora Manuela Serra con l’associazione Cà Rossa e la cooperativa Passaparola, è stato accolto con entusiasmo anche dai docenti e genitori che, con l’aiuto degli esperti, hanno avuto modo di riflettere sulla trasformazione che il concetto di “gioco” ha subito negli ultimi anni.
“Il Giardino di Margherita”, “di e con la nostra concittadina Rossella Dassu, racconta la storia di Margherita che, a causa della pandemia, trascorre la maggior parte del suo tempo a giocare ai videogiochi. A un certo punto, Margherita non sa più chi è, dove si trova e cosa prova, ha perso la percezione di se stessa” comunicano le istituzioni.
Subito dopo lo spettacolo, seguirà un dibattito con la dottoressa Mariarosa Nardone, ricercatrice confermata in Didattica e Pedagogia Speciale.













