Cagliari, progetto respinto: no alla zipline tra il Poetto e la Sella del Diavolo

Il piano prevedeva il collegamento a fune tra una stazione alla prima fermata del Poetto e una in cima al promontorio, attraversando nel percorso un tratto di spiaggia e di mare, del porto turistico e un tratto di costone. Ma la Regione ha detto no: “E’ zona protetta”. Esultano gli ecologisti: “Ora il Comune vieti l’accesso alle mountain bike”


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No alla zip-line tra Marina Piccola e la Sella del Diavolo. La Regione, dopo il Comune boccia il progetto. La notizia è del Grig. Il Servizio Tutela del Paesaggio per la Sardegna meridionale della Regione ha comunicato ieri che, nel corso del 2021, la società P.F.M. aveva presentato un progetto per la realizzazione di una zip – line dalla spiaggia del Poetto fin sulla Sella del Diavolo: proposta respinta, analogamente a quanto ha fatto il Comune di Cagliari lo scorso anno.

In particolare, “la proposta progettuale riguarda sostanzialmente la realizzazione di un impianto di trasporto persone ad uso sportivo-ludico-ricretivo-turistico, tramite il collegamento a fune di una stazione a valle ubicata nell’arenile della spiaggia del Poetto (in località ex prima fermata) con una stazione a monte, ubicata nella zona rocciosa del promontorio calcareo denominato ‘Sella del Diavolo’, attraversando nel percorso un tratto di spiaggia e di mare, del porto turistico di Marina Piccola e un tratto di costone, delimitato da servitù militare”.  Inoltre, “la proposta viene dichiarata ad ud uso precario e amovibile, tuttavia dalla documentazione allegate si evince che sia a monte che a valle, per le strutture necessarie al sostegno e allo scorrimento delle funi in acciaio che sorreggono la postazione di trasporto per persone sono previste opere rilevanti in c.a costituite da basamenti di spessore maggiore di 1 metro con sostegni, pedane, scale e altri accessori che non hanno nessuna caratteristica di opere temporanee e facilmente rimovibili”.

Il progetto, “in zona H del vigente PUC” e “all’interno della zonizzazione a rischio idraulico Hi4 e … nell’ambito del rischio idrogeologico Hg4” del piano stralcio di assetto idrogeologico, ricade in area tutelata con vincolo paesaggistico e interessa le due zone speciali di conservazione della Sella del Diavolo.

“Una riedizione, in forma addirittura peggiorativa, dell’assurdo progetto di funivia vagheggiato negli anni ’90 del secolo scorso dall’allora Amministrazione comunale cagliaritana, per fortuna fallito dopo una dura campagna ecologista”, dichiara Stefano Deliperi del Grig, “e una posa di zip – line, temporanea quanto abusiva, c’è già stata recentemente, pur trattandosi di aree Hg4 e Hg3 (elevato rischio frane) del vigente piano di assetto idrogeologico!.

Gli ambientalisti chiedono all’amministrazione comunale di dare immediata attuazione alle prescrizioni degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC che interessano la Sella del Diavolo.

Anche perché l’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione ha comunicato di aver approvato l’aggiornamento del Piano di gestione della “Torre del Poetto” e l’aggiornamento del Piano di gestione “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”, i quali contengono “elementi molto importanti”. In particolare fra le misure regolamentari di conservazione si afferma che “è espressamente vietato, nel sito, il transito con mezzi ciclistici di qualunque tipologia”, “quindi stop alle mountain bike sulla Sella del Diavolo”, chiede Deliperi, “il Comune di Cagliari – a cui spetta la gestione dei due siti della Rete Natura 2000 – è tenuto a dare immediata esecuzione alle disposizioni.

Il GrIG ha, quindi, provveduto a “invitare formalmente” il Comune di Cagliari a dare immediata attuazione alle prescrizioni degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC della Sella del Diavolo.

“Basta con l’ignavia, è ora di ripristinare la legalità e di salvaguardare efficacemente habitat naturali unici. Fosse in qualsiasi altro Paese la Sella del Diavolo sarebbe gestita con grande cura e attenzione. Si tratta di un’area di grandissima importanza naturalistica, non di un circuito ciclistico né di un luna park.   Un po’ di buon senso, di correttezza e di vigilanza sono d’obbligo. E’ sempre più urgente dare attuazione alle prescrizioni degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC che interessano la Sella del Diavolo, il promontorio cagliaritano di grandissimo valore naturalistico e storico-culturale degradato da attività antropiche decisamente impattanti sui delicati habitat naturali”.