Le “Letture di primavera” coinvolgono gli studenti

Questa sera i poeti saranno ospiti del Teatro ArcoStudio, domani mattina del Liceo “Alberti”


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Dopo la serata sui tramonti orientali che ha permesso Gianfranco Bertagni, sostenuto dalla poesia dosata e autentica di Silvia Bre, proseguono le “Letture di primavera” dell’Associazione culturale “Il Grimorio delle Arti”. Questa sera, alle 21, lo staff della rassegna “Per certi versi” si sposta al Teatro ArcoStudio (via Portos Scalas, 17), saranno protagonisti indiscussi della scena Maria Grazia Calandrone e Carlo Pozzani, due tra le personalità più interessanti della poesia italiana contemporanea. Inoltre i poeti saranno accolti domani mattina dal Liceo scientifico “Alberti” per raccontare ai ragazzi la loro esperienza, per testimoniare di fronte ai più giovani l’energia che suscita la parola. Senza tralasciare il ricordo che lo scrittore Gianni Marilotti dedica a Ludovico Ariosto: «Un poema fondamentale per chi si sta formando sui libri, nonché sottostimato, perché mantiene in vita immagini e forme linguistiche ancora attuali, al pari della Commedia di Dante». Proprio oggi cade la ricorrenza mondiale dell’Orlando furioso, a 500 anni dalla pubblicazione della prima edizione.

«Il titolo del mio intervento, “Ricostruzione poetica dell’universo” – motiva Pozzani, intellettuale di fama internazionale – è dovuto alla natura della poesia stessa, che sta ovunque nel mondo. Personalmente intendo dimostrare quanto sia necessario scegliere le parole, in un momento in cui la comunicazione è troppo rapida, estesa e superficiale. E quanto la poesia sia, nonostante quello che si crede, il mezzo espressivo più usato ed efficace. Quando vogliamo trasmettere concetti come l’amore, o la passione che ci pervade, ad esempio, molto spesso ci affidiamo a lei. Quando i politici impostano discorsi altisonanti, prendono citazioni dai libri, e persino la stessa pubblicità spende figure retoriche della poesia. È presente in tutta la nostra quotidianità, sebbene non ce ne rendiamo conto. In un’epoca di scadimento dei valori – e conclude – la poesia è una sorta di ecologia della parola; perciò deve contribuire a ridarle forza evocativa e, soprattutto, rivoluzionaria». La forza della pronuncia, la sua riuscita universale, è un tema particolarmente caro anche alla Calandrone, l’altra ospite della serata in versi. “Ogni cosa che ho visto di te, te la restituisco amata”, dimostrerà alla platea quanto la dimensione intima e privata dei sentimenti possa far bene ai soggetti che l’hanno ispirata, ai destinatari amorosi.

Maria Grazia Calandrone vive a Roma. È poetessa, drammaturga, artista visiva, performer, organizzatrice culturale, autrice e conduttrice di programmi culturali per Rai Radio 3. Scrive per svariati quotidiani nazionali e cura la rubrica di inediti Cantiere Poesia sul mensile internazionale “Poesia”, dedicata ai talenti emergenti. Tiene laboratori di poesia nelle scuole, nelle carceri, nei DSM e con i malati di Alzheimer. Sta lavorando a Ti chiamavo col pianto, libro-inchiesta sulle vittime della giustizia minorile in Italia. La sua ultima raccolta in versi, dalla quale leggerà, è Serie fossile, uscita per Crocetti nel 2015.

 

 


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