È stremata ma sta bene, seguita e controllata continuamente dai medici del Santissima Trinità, Daniela Mameli. E anche la sua piccola, Sabina, è fuori pericolo. Ecco chi è la 33enne che, ieri pomeriggio, ha dato alla luce una nuova vita nella Fiat 500 L diventata all’improvviso una sala parto d’emergenza. Aveva sentito i classici dolori allo stomaco e suo marito, il 36enne Davide Quai, ha subito acceso il motore della macchina per portarla a Cagliari. Ma all’altezza di Muravera c’è stato il lieto evento: “Sabina è nata in auto, mentre mio marito stava chiedendo aiuto al 112 e al 118”. Sul posto è intervenuta un’ambulanza di un’associazione di Villasimius, da lì il primo viaggio verso un campo sterrato. Poi il volo in elicottero, prima tappa al Brotzu e poi subito a Is Mirrionis. Il peggio è passato: la Mameli, ingegnera comunale, lavoratrice al Comune di Triei, ha già potuto abbracciare la sua seconda gioia: la prima, il primogenito, ha tre anni e in quell’occasione tutto filó liscio.
“Certo, anche stavolta è andata bene. Ma voglio lanciare un appello alla presidente della Regione. È impensabile che nel 2024 non ci sia un ospedale, in Sardegna, pronto a accogliere una partoriente, tra l’Ogliastra e il capoluogo. Penso alle tantissime mamma che vicino nel centro Sardegna e soprattutto quelle ogliastrine”, dice, dal letto dell’ospedale, la neo mamma bis. “Lanusei lavora a intermittenza, ci sono periodi dove il servizio è attivo un giorno sì e un giorno no, ma mica si può programmare la data e il minuto esatti della nascita di un figlio”. Tra i tornanti della 125 c’è stato spazio anche per ansia e tanta adrenalina: “A me è andata bene, nonostante tutto. Ma tante altre giovani vivono un vero e proprio calvario. Spero, con questa mia denuncia pubblica, che qualcosa si sblocchi”.