In una città che sogna di diventare capitale del turismo nel Mediterraneo, manca ancora qualcosa di fondamentale: i bagni pubblici. E a denunciare il disagio non sono solo i visitatori, ma anche i titolari dei locali, ormai trasformati in servizi igienici di emergenza per chiunque arrivi in città. In prima linea c’è Alessandro Depau, titolare del ristorante-bar “Il Bastione”, che sbotta: “Ma tanto per il Comune di Cagliari, ci sono i locali pubblici, avventori che manco consumano, se non l’acqua e la carta igienica e lo scottex per le mani, se non anche lo rubano…”. E il suo sfogo riaccende i riflettori su un problema che si ripresenta puntuale con l’arrivo dell’estate e l’ondata di turisti: l’assenza cronica di bagni pubblici in città. Una carenza ben nota ai residenti, ma che assume contorni ancora più gravi con l’incremento del flusso turistico. Crocieristi, famiglie in vacanza e visitatori giornalieri si ritrovano a vagare per le strade del centro storico e delle zone panoramiche in cerca di un bagno accessibile. E quando non lo trovano, l’unica alternativa diventa quella di entrare nei locali, anche senza consumare.
“Non bastano assolutamente, e quelli che ci sono sono sì puliti, ma pochi per la richiesta, in special modo durante i giorni di crociera”, sottolinea ancora Depau. Il malcontento cresce anche tra i cittadini. “È inaccettabile che una città che ambisce a essere un’eccellenza turistica si faccia trovare così impreparata su un servizio tanto basilare”, commentano in molti. Laddove i bagni pubblici esistono, spesso risultano inutilizzabili, in pessime condizioni igieniche o privi di manutenzione. Un problema che riguarda anche chi ha difficoltà motorie: mancano del tutto servizi dedicati o accessibili a persone con disabilità. Chi proviene dai comuni vicini, magari per trascorrere una giornata a Cagliari, si trova spesso costretto a ordinare qualcosa in bar o ristoranti solo per poterne utilizzare i servizi igienici. E il disagio si estende anche a luoghi simbolo della città, come viale Buoncammino, punto panoramico e frequentatissimo, dove la denuncia è unanime: “È inammissibile – si legge in una delle tante testimonianze – che su un viale tanto frequentato da turisti, famiglie, anziani e bambini, non ci sia nemmeno un bagno pubblico. Assistiamo quotidianamente a scene degradanti: persone costrette a cercare angoli nascosti per i propri bisogni fisiologici”. Un problema di decoro, igiene e accoglienza che non può più essere ignorato. “Inconcepibile che in una città a vocazione turistica, che pretende di esserlo, non vi siano dei bagni pubblici in diverse zone di Cagliari. Bisogna realizzarne di decorosi e funzionali, affidandoli in gestione a cooperative e creando così anche nuovi posti di lavoro”, è il suggerimento che si fa largo tra cittadini e operatori. La richiesta è unanime: il Comune intervenga subito. “Il sindaco si attivi – chiedono in tanti – per installare nuovi bagni pubblici e garantirne la manutenzione costante”. Perché l’accoglienza turistica passa anche, e soprattutto, dai servizi essenziali.











