Lanusei, secondo prelievo di organi in sei mesi: salvate 3 persone

Secondo prelievo di organi all’ospedale Nostra Mercede di Lanusei in soli sei mesi: ha permesso di salvare la vita a tre persone, donati fegato e reni.


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Una vita spirata lo scorso 2 aprile nell’Ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei ha permesso di salvarne altre tre. Si tratta del secondo prelievo di organi nel presidi ogliastrini in sei mesi, reso possibile grazie all’estrema generosità anche dei familiari che, pur vivendo un momento drammatico, hanno trovato la forza di autorizzare la procedura che ha consentito il trapianto del fegato e dei reni su tre pazienti in lista di attesa. 

Le tre persone risultate compatibili e che hanno ricevuto gli organi sono sarde. L’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione di Lanusei, diretta dalla dottoressa Assunta Marongiu, fa parte della rete dei Punti di prelievo di organi inseriti a loro volta nella rete regionale coordinata dal Centro regionale trapianti (CRT) e, a un livello più alto, dal Centro nazionale trapianti.

«Casi del genere vengono gestiti con un lavoro di equipe ad altissimo livello – chiarisce la dottoressa Marongiu – la cui regia è affidata al CRT con cui si attiva una comunicazione non appena vengono riscontrati i segni clinici di morte “cerebrale” del paziente. L’accertamento è sovrainteso da un’apposita commissione (CAM). Trascorso il necessario periodo di osservazione di 6 ore, se ci sono le condizioni legali e cliniche, si attivano le procedure per prelievo degli organi che coinvolgono l’intera rete nazionale dei trapianti».

Si tratta di una complessa serie di attività che richiede un preciso coordinamento e alla quale collaborano, oltre al personale dell’Anestesia e della Rianimazione, quello del Laboratorio Analisi, del Centro Trasfusionale, della Radiologia , della Cardiologia e del Blocco operatorio. Fondamentale la figura del Coordinatore locale per i trapianti (la dottoressa Enrica Puddu) che in stretta comunicazione col CRT e la Direzione Sanitaria dell’Ospedale supervisiona le singole fasi del processo affinché l’individuazione e poi il mantenimento del potenziale donatore siano eseguiti in condizioni di sicurezza per chi riceverà il dono del trapianto. 

 Il prelievo è stato eseguito dall’equipe dell’ospedale Brotzu di Cagliari (dove sono stati eseguiti i trapianti di reni e fegato) in collaborazione con i colleghi dell’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei. 

«Alla base della nuova prospettiva di vita offerta ai tre pazienti c’è la generosità di una famiglia che ha saputo trasformare il dolore della perdita di un proprio caro in un dono preziosissimo – spiega il direttore dell’Ospedale, Grazia Cattina – Tutto questo è stato possibile grazie a una complessa organizzazione in cui entrano in gioco diverse professionalità e competenze, ognuna delle quali riveste un ruolo importante e mai di secondo piano nel delicato processo che va dal prelievo al trapianto». 
Il commissario ASL, Federico Argiolas, rimarca l’importanza del risultato raggiunto (la seconda donazione in sei mesi) che dimostra la capacità e l’impegno locale e di tutti i professionisti ASL di dare un contributo importante alla cura dei cittadini anche ben oltre i confini dell’Ogliastra «voglio dire un sincero grazie, per l’impegno, la passione e la professionalità dimostrata dai lavoratori dell’Ospedale e dall’equipe del Brotzu, ma ringrazio soprattutto la famiglia del donatore che, pur nella sofferenza del momento, ha generosamente ridato la speranza ad altre tre vite».


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