“L’Aias è una onlus, sì a una soluzione definitiva ma nessuna revoca della convenzione”

Ok unanime del Consiglio regionale al documento della commissione che ha fatto luce sulla situazione degli stipendi non pagati dall’ente che cura centinaia di sardi. L’assessore Nieddu frena: “Sas Domos non può assorbire 1200 dipendenti. Garantiremo l’assistenza e i livelli occupazionali dei lavoratori” 


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La convenzione tra Regione e Aias? Va rivista: almeno, questo è il riassunto estremo del voto del Consiglio regionale alla relazione della commissione di inchiesta, formata per cercare di trovare una soluzione dopo che, da molti mesi, tanti lavoratori dell’ente che da oltre mezzo secolo cura centinaia di sardi, o non ricevono lo stipendio o lo ricevono solo in parte. Adesso è il turno della Giunta Solinas, che dovrà decidere il da farsi. Sul punto, l’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu è netto: “All’inizio non ero favorevole alla commissione d’inchiesta e non sono convinto neanche oggi della sua indispensabilità – dice – il tavolo tecnico non ha avuto impulso dal lavoro della Commissione, è accaduto invece il contrario”. Per Nieddu, inoltre, “non è pensabile che Sas Domos possano assorbire i 1200 dipendenti di Aias”. E poi il progetto è già stato stoppato sul nascere dal nuovo governo regionale di centrodestra.

 

Sulla sentenza del tribunale attesa per domani l’assessore chiarisce: “Io non sono fiducioso sul commissariamento. Aias è una onlus, non ha l’obbligo di presentare i bilanci a nessuno. Non è stato semplice farseli consegnare. In una delle sedute ho chiuso il tavolo perché Aias si è presentata senza bilanci. Come onlus non è sottoposta neanche al regime fallimentare ordinario. O si dimostra che Aias ha agito come società commerciale o non si può far nulla. Altra ipotesi è un commissario nominato dal Ministero”. Nieddu assicura che una soluzione arriverà in tempi rapidi: “Stiamo pensando a risolvere il problema fuori da schemi ideologici. Non si tratta di distinguere tra pubblico e privato. Lavoriamo a una soluzione definitiva. Non è questa la sede per chiarire il percorso che abbiamo in mente. Sarà una soluzione che garantirà la continuità dell’assistenza e i livelli occupazionali dei lavoratori. Una cosa non faremo: la revoca della convenzione non ci sarà”.


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