L’addio di Cagliari e Guspini a Gianni Carboni, il prof che aiutava gli ultimi: “Un tumore l’ha stroncato a 57 anni”

Insegnante d’informatica, trapiantato dal 2011, negli ultimi anni ha speso tantissime ore ad aiutare i bisognosi della sua città, Guspini. Nell’ultimo periodo era ricoverato all’Oncologico, lascia moglie e una figlia. Il ricordo di Pino Argiolas, presidente della Prometeo: “Ha costruito da zero il nostro sito e ha donato il tempo che gli restava da vivere per dare una mano ai meno fortunati”


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Ha speso gli ultimi anni della sua vita ad aiutare gli ultimi, spendendo la gran parte del suo tempo nell’associazione Anteas. È sempre stato in prima linea quando c’era bisogno di dare una mano per risolvere questo o quel problema dei malati che si rivolgevano alla onlus, Gianni Carboni. Un tumore se l’è portato via a 57 anni, nel 2011 aveva superato un delicato trapianto di fegato. Prof di informatica, per anni ha insegnato e tenuto corsi a centinaia di studenti, prima che il male prendesse il sopravvento. Originario di Guspini ma conosciuto, e tanto, anche a Cagliari, è stato lui a creare da zero il portale della onlus Prometeo, realtà che tutela i tanti trapiantati sardi. Da tempo ricoverato all’Oncologico, Carboni si è spento qualche ora fa nella sua casa, vicino alla moglie Graziella e ai due figli Giulia e Luca, distrutti ovviamente dal dolore. “È stato anche il nostro tesoriere”, spiega Argiolas, “ultimamente veniva meno a Cagliari perchè, non potendosi più spostare molto per colpa del tumore, aveva deciso di aiutare ancora di più i suoi concittadini guspinesi”.
Pino Argiolas “regala” parole molto profonde in memoria di Gianni Carboni: “Caro Gianni, il dono che ti è stato fatto e che ti ha permesso di vivere per diversi anni dopo il trapianto  lo hai rispettato benissimo ed il tuo donatore /trice e la sua famiglia possono essere orgogliosi di te come lo è stata la tua famiglia. Purtroppo come noi trapiantati sappiamo  l’immunosoppressore,  a lungo andare,  anche se ci salva dal rigetto dell’organo, purtroppo  apre  varchi nelle nostre difese che fanno passare mali incurabili. Così è stato per te come per altri che prematuramente ci hanno lasciato. Caro Gianni, come presidente della Prometeo sono contento di averti conosciuto, sono contento che ha collaborato attivamente con noi fin tanto che hai potuto e che le forze te lo hanno permesso, sono contento di sentire i nostri dirigenti che parlano di te come una persona buona, un ‘pezzo di pane’. Grazie Gianni del tuo tempo dedicato agli altri, se esiste un Paradiso e li che un giorno ti vorremo ritrovare”.


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