Diabetica, 81 anni, residente a Cagliari “e seguita al Brotzu, nel reparto di Diabetologia, da tanti anni”. A descrivere la situazione della madre, un’anziana cagliaritana, è la figlia, Stefania Serra, 40 anni. E il tema, ancora una volta, è quello delle lunghe attese per le visite. Lunghe e improvvise, inaspettate. Sì, perché stando a quanto racconta la giovane, “mia mamma riusciva a fare la visita di controllo per il diabete una volta ogni sei mesi. L’ultima volta ho spedito tutte le sue analisi via email al Brotzu, mi hanno risposto dopo circa un mese, a settembre. Hanno fornito il piano terapeutico da seguire per tutto il 2021 e hanno fissato per il dieci agosto 2022 la prossima visita”, spiega la Serra. “Appena ho letto la data non volevo crederci. Un’attesa troppo lunga, capisco che ci sia ovunque l’emergenza Covid”, per quanto poco, eventualmente, dovrebbe valere per la Diabetologia, “ma così è davvero troppo. Mamma è sempre stata seguita al Brotzu, solo i primi tempi doveva andare a Is Mirrionis, al Santissima Trinità”. Certo, si tratta di una visita di controllo, l’urgenza non c’è, ma i mesi di attesa sono comunque a doppia cifra: 20.
“Ogni mese vado in farmacia per acquistare le striscette, indispensabili per mia madre, per potersi misurare la glicemia. Telefonerò al Cup dell’Ats per capire se, in qualche altro ospedale, sia possibile effettuare la visita in tempi più rapidi. Questa attesa, diciamo, è inaccettabile e vergognosa, per così dire, a metà: posso capire che in questo periodo l’emergenza principale sia il Coronavirus, ma esistono anche tutte le altre patologie”.











