Scattano le proteste dopo la presentazione delle nuove tariffe che riguardano la raccolta differenziata: aumenti calmierati e la riduzione per le attività produttive e i nuovi residenti non soddisfano i consiglieri Nicola Mameli e Alessio Locci. “Non condividiamo la scelta politica di far ricadere l’aumento del costo del servizio rifiuti in misura maggiore sulle famiglie anziché suddividerne il peso più equamente con le utenze non domestiche.
Infatti, a fronte di un aumento medio del 25% delle tariffe domestiche (con picchi anche del +33% rispetto al 2022, vedasi tabella). Nel 2022, grazie anche al mio supporto eravamo riusciti a contenere gli aumenti in pochi euro rispetto all’anno prima.
Per il 2023 le tariffe per le utenze non domestiche (attività commerciali), sono praticamente le stesse del 2022 (insignificante la riduzione media del 0,27%). Rappresentano un’eccezione in negativo le categorie Università (+ 27%) e Ospedali (+15 %) che dovranno corrispondere un importante somma aggiuntiva rispetto all’anno precedente (rispettivamente € 91.000 ed € 30.000 circa), giustificata da una presumibile o presunta evasione sulle superfici tassate. Esponendo così l’amministrazione comunale ad un potenziale contenzioso tributario. E questo nonostante gli Uffici competenti all’accertamento (la cui direzione politica rientra tra le deleghe detenute dal Sindaco) abbiano a disposizione tutti gli strumenti idonei per accertare la reale situazione di fatto, e più volte da me sollecitati.
Anche bar e pasticcerie pagheranno di più (+ 4,85%), mentre, in controtendenza, le attività industriali con capannoni di produzione risparmieranno il 5,5%.
Non è – spiega Mameli – politicamente condivisibile anche la riduzione da 42.000 a 27.000 euro delle agevolazioni TARI previste per i nuclei familiari in base al reddito ed al numero dei componenti, considerando che sette famiglie monserratine su dieci verranno gravate da aumenti indiscriminati e la platea dei potenziali richiedenti lo sgravio aumenterà notevolmente.
Non condividiamo che il sindaco addebiti il maggior costo del servizio alle utenze domestiche perché queste “producono più secco delle attività commerciali”, poiché dimentica che se la percentuale di riciclo dei rifiuti è ottima, come certificato anche dalle premialità da diversi anni riconosciute al Comune Monserrato (attualmente 80,63% – vedasi dati pubblicati sul sito internet di Gesenu), è soprattutto merito dell’impegno delle famiglie monserratine.
E’ doveroso ricordare anche che Il costo del servizio rifiuti sarebbe potute scendere (e conseguentemente le tariffe restare immutate o avere un incremento più contenuto) se negli ultimi anni il Sindaco avesse dato chiari indirizzi e risorse all’Ufficio Tributi per il recupero dell’evasione della TARI e per l’introduzione già nel 2023 della tariffazione puntuale, potendo così usufruire di uno sgravio del 50%, contro l’attuale 25%, dei costi per il conferimento in discarica dei rifiuti urbani non differenziati (v. delibera RAS n. 9/44/2022)”.
Non solo: verso il sindaco Locci parte una nota in difesa dell’ex vicesindaco e assessore all’ambiente Maristella Lecca, in carica sino a qualche mese fa e che, sembrerebbe, essere bersaglio di “accuse gratuite senza alcun fondamento, di essere la causa tutti i mali e le inefficienze dell’assessorato all’ambiente considerato che dall’insediamento del nuovo assessore non sono minimamente percettibili ai monserratini i tanto sbandierati miglioramenti nella qualità ed efficienza dei servizi resi”.
Alessio Locci non è più clemente di Mameli e aggiunge: “L’assessore in carica di fatto non ha dimostrato grande interesse per quelle famiglie che si troveranno in difficoltà per l’aumento delle tariffe, visto che non ha partecipato ai lavori né della commissione congiunta bilancio-ambiente e né ai lavori del consiglio comunale dove si sono discussi punti importantissimi come le modifiche al regolamento Tari, il PEF e le stesse tariffe. Forse non ha voluto metterci la faccia?”.











