La Corte dei Conti: “Troppi soldi in consulenze per la gestione dei porti in Sardegna”

I giudici contabili bacchettano l’autorità di gestione per l’elevato ricorso ad incarichi affidati in modo diretto, soprattutto nel settore legale. Intanto, crolla del 54% il traffico merci nel porto di Cagliari, mentre la gestione si è chiusa con un disavanzo di oltre 10 milioni di euro

Troppi soldi spesi in consulenze con affidamento diretto, soprattutto legali, da parte dell’autorità di gestione dei porti della Sardegna: 114mila euro che si aggiungono agli oltre 250mila destinati ad altre tipologie di incarichi. Lo certifica la sezione controllo enti della Corte dei Conti che ha approvato la relazione sulla gestione 2020 dell’Autorità di sistema portuale (AdSP) del Mare di Sardegna, che amministra i porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres, Oristano, Santa Teresa, Portovesme e Arbatax. Secondo i giudici contabili, nel 2020 il numero dei consulenti è notevolmente aumentato: la Corte ha perciò sottolineato l’importanza e la necessità, anche per gli incarichi di modesto importo e al di sotto della soglia comunitaria, il rispetto dei principi di economicità, efficacia, libera concorrenza, trasparenza, pubblicità e, soprattutto, rotazione, per assicurare l’effettiva possibilità di partecipazione delle micro, piccole e medie imprese.

 

Intanto, nei porti della Sardegna crolla il traffico merci. In particolare in quello di Cagliari, dove si registra un vero e proprio crollo pari al -54%,8% nel 2020 rispetto all’anno precedente, a fronte di un calo medio regionale di oltre il 17%, oltre 46 milioni di tonnellate di merci.

 


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