Insularità: sì a nuove risorse dalla Commissione Europea

Vertice Cicu Cretu su insularità. Dopo il sì del Parlamento Europeo ora inizia il percorso in Commissione. Subito un primo impegno sul fronte risorse nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

Incontro a Strasburgo fra l’eurodeputato sardo del PPE, Salvatore Cicu, ed il Commissario europeo per le Politiche Regionali, Corina Cretu.  Sul tavolo del confronto il riconoscimento della condizione di insularità che dopo il via libera ottenuto lo scorso mese in sede parlamentare con la risoluzione Cicu, ora passa al vaglio di un’attenzione più ravvicinata da parte della Commissione Europea.

Esito positivo quello emerso dal faccia a faccia fra l’eurodeputato del PPE e il Commissario europeo, con diversi punti di accordo che si evidenziano soprattutto nell’impegno da parte della Cretu a consolidare misure di sostegno all’insularità già dai prossimi cicli delle politiche di coesione per la programmazione 2014-2020.  Questo corrisponde ad una maggiore disponibilità di risorse e ad una centralità politica sul riconoscimento dell’insularità da parte dell’UE. Non solo. Sarà inoltre costituito un gruppo di lavoro sui temi dell’insularità composto da rappresentanti dei paesi membri a supporto delle attività della Commissione. Obiettivo: l’elaborazione di nuovi parametri, da affiancare a quelli esistenti, per qualificare i livelli di divario tra i territori, soprattutto in ragione al Pil, come più volte rimarcato dall’eurodeputato Cicu.

Ulteriore aspetto del confronto, l’utilizzo dei fondi strutturali ed i ritardi connessi, per il quale, l’esponente del PPE, ha chiesto un’analisi più attenta da parte dell’Europa. In questo senso, in accordo con la Cretu, è stata sottolineata la carente capacità amministrativa dei centri spesa delle regioni insulari italiane – comuni e regioni – motivo per cui sono state concordate iniziative di miglioramento amministrativo da adottare di concerto con le Regioni.

Uno strumento sul quale si farà leva sarà la fiscalità di vantaggio, per attrarre investimenti come nuove opportunità derivanti dall’insularità. L’esigenza, in questo quadro, è quella di preservare l’addizionalità della spesa europea imponendo all’Italia gli investimenti nelle isole, ormai ridotti sotto il livello di guardia.

Infine, è stata sottolineata la forte correlazione tra la valorizzazione dell’insularità ed i costi energetici e di trasporto per le isole con l’esigenza di meccanismi di compensazione e di perequazione (continuità territoriale) che riducano gli oneri per cittadini ed imprese.
“Ora – ha dichiarato Cicu – al ruolo dell’Europa occorre una rivendicazione forte anche da parte della Regione e del Governo Nazionale per una coesione che possa coinvolgere più efficacemente tutti i livelli istituzionali”.