L’inferno di fuoco che ieri ha messo a dura prova decine di vigili del fuoco e volontari è stato accentuato dal degrado che avvolge le palazzine dell’ex zuccherificio situate nella periferia del paese. Una situazione molto complessa e delicata che da anni è ben nota alle istituzioni locali le quali sono intervenute con ordinanze e disposizioni contro l’abusivismo edilizio e l’abbandono dei rifiuti. Le bonifiche del territorio non sono ancora state ultimate, costi elevati e molte risorse occorrono per restituire il giusto decoro a quel luogo che in passato era sinonimo di lavoro, benessere e industria. Una volta dismesso è stato vandalizzato e occupato da decine di persone senza una fissa dimora: soprattutto rom ed extracomunitari erano presenti nei ruderi presenti attorno all’ex zuccherificio. E i rifiuti, nel corso del tempo, si sono accumulati a tal punto da creare un vero e proprio pericolo per l’ambiente e per i residenti. Ieri il disastro è stato evitato solo grazie all’operato dei tanti in campo per spegnere le fiamme. “L’area in oggetto, situata nell’area “ex zuccherificio”, presenta una presenza di rifiuti quali materiali ingombranti, vari che se non rimossi tempestivamente possono arrecare danni ambientali e compromettere la sicurezza della zona” si legge nella nota datata 2 aprile 2025.
Era stato chiesto dal Capogruppo Efisio Pisano “un intervento immediato di rimozione e smaltimento dei rifiuti presenti nell’area in oggetto, con successiva bonifica del sito. L’adozione di misure volte a prevenire futuri abbandoni di rifiuti, attraverso un controllo più stringente e l’eventuale installazione di sistemi di sorveglianza”.












