Incendi e piromani, la “macchina anti-roghi” con pochi uomini e mezzi

La denuncia del sindacato di categoria Fendres-Safor dei ranger sardi, per voce di Ignazio Masala: “L’identica fotocopia di ogni anno, scarso coordinamento, si è partiti in ritardo, tra l’altro siamo in pochi e con automezzi da far piangere”


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Forestali e mezzi per la “macchina della prevenzione”, puntualmente come ogni anno ai primi incendi di rilievo montano le più variegate polemiche. Quest’anno grazie alla clemenza del tempo, abbiamo avuto un mese di giugno relativamente tranquillo, purtroppo così non è stato nei primi giorni di luglio che a causa delle condizioni meteo favorevoli si sono verificati incendi devastanti nel Marghine, nella Marmilla, nel Sulcis, e siamo solo agli inizi della campagna antincendio 2016. 

LA DENUNCIA. “Eppure l’Assessore della difesa dell’Ambiente – sottolinea Ignazio Masala, segretario generale del sindacato Fendres-Safor –  afferma che la macchina antincendio ha funzionato bene, mentre i sindaci fanno notare il contrario, infatti gli incendi ci sono stati e hanno causato tanti danni. Per noi addetti ai lavori sono dichiarazioni che si ripetono puntualmente ogni anno, come regolarmente passata l’estate tutti dimenticano, tranne naturalmente chi ha subito i danni e gli addetti ai lavori. Anche quest’anno vorremmo fare un appunto all’Assessore della Difesa dell’Ambiente, Professoressa Donatella Emma Ignazia Spano, in merito ai numeri “dell’esercito” schierato dalla Regione Sardegna contro gli incendi, (CFVA e Forestas) che senza fare controlli approfonditi possiamo tranquillamente affermare che sono come numero meno del 50% dichiarato, senza contare poi che si tratta di personale ultracinquantenne. Per quanto riguarda i mezzi antincendio del Corpo, sarebbe meglio non parlarne visto che i pochi e ultimi mezzi acquistati dalla nostra Direzione Generale, Rover a due posti con modulo antincendio, tra l’altro assolutamente inidonei all’attività del CFVA sia per la sicurezza del personale che per l’attività operativa, sono un segno dello scollamento tra dirigenza e operatori”. 

MEZZI AEREI. “Per quanto riguarda i mezzi aerei – rincara Masala – nessuno compreso il nostro Assessore si chiede come mai siano spariti gli elitanker, che per la morfologia del territorio e per la facilità nel rifornimento d’acqua avevano ottenuto ottimi risultati inarrivabili dai mezzi aerei attuali, poteva effettuare lanci diversificati e precisi dopo aver fatto un unico carico con tempi di rotazione brevissimi (tra un carico e l’altro), per non parlare dei tempi di arrivo dei Canadair, a supporto degli 11 elicotteri come ogni anno presi in affitto dalla Regione Sardegna che poco possono nei grandi eventi, al punto che quest’anno in via sperimentale è stato affittato dal 15 luglio al 15 agosto un elicottero “pesante” che pare possa caricare fino a 4500 litri d’acqua oppure trasportare fino a 15 operatori. Ci permettiamo di fare un’osservazione, ma allora perché è stato abbandonato l’elitanker, che trasporta molta più acqua e non deve essere sperimentato. La nostra convinzione è che anche se non siamo dei Professori, siamo lavoratori professionalmente preparati, presenti sul territorio, che conoscono l’attività antincendio in ogni sua sfaccettatura da oltre 25 anni e se si continuerà a puntare solo ed esclusivamente sullo spegnimento e non si lavorerà seriamente sulla prevenzione e sulla investigazione per assicurare e punire i responsabili di queste orribili devastazioni, sarà una lotta impari. Questo confermato dai dati sulle superfici percorse da incendi, che tutti gli anni ci vedono ai primissimi posti purtroppo in Italia e puntualmente nonostante i grandi investimenti delle risorse regionali, il numero degli incendi e la superficie bruciata non cambia”. 

NUMERI RISICATI. “Nonostante tutto – sottolinea Ignazio Masala – ai dirigenti generali compreso quello del CFVA viene riconosciuta una retribuzione di risultato di 30.000 euro. I nostri nuclei investigativi, che tanti anni fa hanno fatto persino scuola anche al personale del Corpo forestale dello Stato, sono stati nel tempo ridimensionati, basti pensare che il nucleo Regionale è composto da 6 elementi un Commissario, tre agenti e due ispettori di supporto, i nuclei degli Stir i cosiddetti NIPAF sono composti da cinque/sei colleghi perlopiù distaccati temporaneamente. Mentre il personale delle Stazioni del Corpo Forestale, viene indirizzato ed esclusivamente impegnato nell’impari lotta agli incendi nel mero spegnimento, dotati prevalentemente di mezzi obsoleti, distogliendolo completamente da quello che dovrebbe essere il suo compito principale e cioè, prevenire ed individuare i responsabili degli scempi anche perché è l’unica forza impegnata nella lotta agli incendiari che ha la diretta competenza e formazione a differenza delle altre forze (VV.d.F, Forestas, protezione Civile) che hanno come unico ed esclusivo compito quello di spegnere. Tutto questo, in un contesto di invecchiamento del personale e di prospettive future poco rassicuranti, con un Assessore alla Difesa dell’Ambiente che da circa 2 anni ha promesso una riforma del Corpo Forestale Regionale e un ringiovanimento dello stesso, facendo finta di non conoscere o ancora peggio ignorando quanto sta succedendo a livello nazionale con il passaggio delle funzioni e del personale dal CFS ad altra Forza di Polizia, probabilmente i Carabinieri, con l’assegnazione dell’antincendio e le relative funzioni di coordinamento e spegnimento ai Vigili del Fuoco. Per il momento, pare che la Sardegna come le altre Regioni e Province autonome siano escluse dalla riforma ma non appena terminato l’iter della Legge Madia anche in Sardegna vi sarà il problema della sovrapposizione delle funzioni svolte sia dal Corpo Forestale Sardo che dalla nuova Polizia Ambientale che dai Vigili del fuoco. Il Corpo Forestale Regionale nonostante fino ad oggi abbia egregiamente sostituito il Corpo Forestale dello Stato, non è una forza di Polizia, e il personale viene trattato come semplice impiegato regionale, senza alcuna delle tutele che caratterizzano il personale delle forze di polizia. Il nostro augurio é che la giunta e il consiglio regionale prenda coscienza di quanto sta accadendo in campo nazionale e che nelle riforme che sono già in atto, assegni ad ogni sua struttura i propri compiti ben definiti evitando sovrapposizioni e duplicazioni come nel caso del CFVA e di Forestas, dimenticando anche se ne rivendica la titolarità di avere il suo Corpo Forestale utilizzato in antincendio quasi esclusivamente nel mero spegnimento, tralasciando completamente l’intelligence come se la cosa importante sia che ci siano gli incendi da spegnere”.


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