In Sardegna per falsi matrimoni, le costringevano a prostituirsi: marocchina e figlio incapaci di intendere e volere

Fatima Haimer e Abderrazzak Fliga sono sotto processo per aver organizzato un giro di finte nozze per organizzare un giro di prostituzione nell’isola: ma secondo la perizia psichiatra hanno problemi che potrebbero portarli all’assoluzione


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Organizzavano finti matrimoni fra italiani e giovani straniere per poi avviarle alla prostituzione nel centro Sardegna. Ma Fatima Haimer, marocchina di 66 anni residente nel nuorese, è totalmente incapace di intendere e di volere, mentre suo figlio Abderrazzak Fliga, di 35, è seminfermo di mente. Lo ha stabilito la perizia della psichiatra Marilla Zoncheddu, del Cim di Lanusei, incaricata dalla giudice monocratica del tribunale di Nuoro, Claudia Falchi Delitala, di valutare le condizioni di salute mentale di madre e figlio, sotto processo con l’accusa di aver messo in piedi un’organizzazione specializzata in matrimoni fittizi con il reale obiettivo di alimentare un corposo giro di prostituzione.

Visto l’esito della perizia, l’imputata potrebbe essere assolta: i giudici decideranno il 9 marzo, quando si tornerà in aula per la prossima udienza.

A processo c’è anche una vittima, una ragazza marocchina di 25 anni, nipote di Fatima, accusata di circonvenzione di incapace e truffa perché, una volta in Sardegna, avrebbe approfittato della condizione di infermità di un anziano, con cui sarebbe stata costretta a prostituirsi, truffandolo. Secondo il pm, la ragazza è riuscita a sposarsi in Marocco con un sardo di Siniscola grazie proprio alla complicità della zia: una volta arrivata in Sardegna, anche lei è stata costretta a prostituirsi.