“Cinque anni fa sono stato investito da un’auto che senza frenare mi ha travolto davanti al mio studio in Viale Elmas, alle 10:26 di lunedì 6 luglio 2020. Non aveva bevuto e non aveva avuto neanche un malore. Ma usava il cellulare in quel momento. E ho fatto sedia a rotelle e stampelle per due anni con due gambe rotte e operate. E per esempio, proprio oggi hanno arrestato l’autista di quel pullman con le scolaresche che aveva tamponato un camion, e una professoressa era morta sull’impatto.
Ebbene, una foto lo riprende mentre, prima dell’impatto, praticamente guardava solo il cellulare. Stiamo tutti più attenti. E responsabili”.
È il messaggio forte e accorato di Walter Carta, artista 58enne noto come “Rebel”, rimasto coinvolto in un gravissimo incidente esattamente cinque anni fa, proprio a causa di un conducente distratto dal telefono. Era il 6 luglio 2020: in viale Elmas, davanti al suo studio, un 66enne al volante di una Opel perse il controllo del mezzo e travolse tre auto parcheggiate. Una di queste era la storica Simca Ariane 1959 di Carta, che si spostò violentemente investendolo in pieno. Quel giorno Walter stava semplicemente recuperando del materiale dalla sua moto. “Ho sentito un boato molto forte, ero chinato e il muso della mia auto avrebbe potuto colpirmi in pieno alla testa”, raccontava dal letto della clinica ortopedica del Marino. Rimase schiacciato tra le lamiere e l’asfalto, con fratture gravi a entrambe le gambe: “Sono stati minuti lunghissimi e tremendi, ho rischiato di morire ma grazie al cielo sono ancora qui”. Operato d’urgenza, ha dovuto affrontare una lunga e dolorosa riabilitazione tra sedia a rotelle e stampelle, durata due anni. Oggi, a distanza di tempo, il suo appello non è solo memoria ma un invito alla coscienza collettiva. “Guardare il telefono mentre si guida non è una leggerezza. È una minaccia concreta. Io ne porto ancora le cicatrici”.









