Il carisma di Michele Placido al Teatro Romano di Nora

Il carisma di Michele Placido e il fascino degli antichi miti al Teatro Romano di Nora


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Un omaggio ai maestri per Michele Placido che ritorna a Nora – dove nell’ormai lontano 1999 aveva interpretato le “Beffe delle vita e della morte”, da “L’uomo col fiore in bocca” e “L’uscita” di Luigi Pirandello – con una preziosa antologia che accosta i versi di poeti come Dante Alighieri e Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale e Pablo Neruda, per approdare infine a Napoli, raccontata con le parole di Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani ed Eduardo De Filippo, sulle note delle più famose canzoni partenopee interpretate da Gianluigi Esposito (voce e chitarra) e Antonio Saturno (chitarra e mandolino).

Focus sull’attore – indimenticabile protagonista di film e fiction, e serie televisive: dopo l’esordio in teatro, nel fortunato “Orlando Furioso” per la regia di Luca Ronconi, e “Il picciotto” di Alberto Negrin per la televisione, Michele Placido segue il richiamo della decima musa – diretto da Carlo De Palma, Mario Monicelli, Luigi Comencini e Marco Bellocchio, poi Giuliano Montaldo ne “L’Agnese va a morire”, e ancora i fratelli Taviani, Luigi Zampa, Carlo Lizzani. Inizia a farsi apprezzare anche all’estero, soprattutto in Francia e Germania, dove lavora con Walerian Borowczyk in “Lulu” e “Ars amandi – L’arte di amare” e con Benoit Jacquot, in “Storia di donne” accanto a Isabelle Huppert. Dopo il successo de “La Piovra” di Damiano Damiani, seguono film come “Mery per sempre” di Marco Risi, e “Lamerica” di Gianni Amelio. L’esordio dietro la macchina da presa con “Pummarò”, poi la commedia “Le amiche del cuore” e di nuovo il cinema d’inchiesta – protagonista in “Giovanni Falcone” di Giuseppe Ferrara, dirige poi “Un eroe borghese” e “Del perduto amore”, e interpreta “Il posto dell’anima” di Riccardo Milani (con cui ha girato per la tv “Il sequestro Soffiantini”)

Dopo “Un viaggio chiamato amore”, interpreta “L’odore del sangue” di Mario Martone, “Arrivederci amore, ciao” di Michele Soavi e “Le rose del deserto” di Monicelli, “Il caimano” di Nanni Moretti, e “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore. E ritorna dietro la macchina da presa per “Romanzo criminale”, poi “Il grande sogno” e “Vallanzasca – Gli angeli del male” (presentato fuori concorso a Venezia), gira “Il cecchino” con Mathieu Kassovitz, e Daniel Auteuil come protagonista, e “La scelta” – da un testo di Pirandello.

In teatro – protagonista del “Re Lear” di Shakespeare, di cui firma anche la regia – in tournée anche in Sardegna, e ha diretto “Tradimenti” di Pinter con Ambra Angiolini e Francesco Scianna.  


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