L’iniziativa convegnistica è organizzata da un rete di Università (U.N.E.D., Siviglia, Barcellona, Saragozza, Rennes, Fez, Bologna e Cagliari), insieme a numerose altre istituzioni pubbliche e associazioni professionali e di mediatori che da anni sono impegnate nei progetti di ricerca e formazione in materia di soluzione amichevole dei conflitti.
La sede congressuale di Ceuta, cerniera strategica tra continenti africano ed europeo, esprime la volontà di confrontarci con le realtà che da maggior tempo si sono trovate a gestire i fenomeni di multiculturalismo e immigrazione che interessano l’intero Mediterraneo e, per l’Italia, impattano direttamente sulle regioni isolane.
La Sardegna offre un contributo significativo all’iniziativa internazionale attraverso le relazioni dei docenti e giovani ricercatori del Dipartimento di Giurisprudenza di Cagliari, la partecipazione degli studenti della Scuola di specializzazione per le professioni legali, l’accreditamento dell’Ordine degli Avvocati di Cagliari e le esperienze dell’Associazione Mediatori Mediterranei Onlus impegnata nella scrittura della Carta mediterranea di mediazione e pace già presentata al Santo Padre.
Gli studenti e i professionisti interessati, inoltre, potranno seguire i lavori congressuali in videoconferenza nell’Aula 7, posta al primo piano dell’Istituto Baffi, della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, di Via Sant’Ignazio n. 70 di Cagliari.
Intanto, domattina sabato 13 termineranno i primi percorsi mediterranei di esperienze, culture e lingue russa e ucraina, con il rilascio degli attestati che avverrà il pomeriggio dalle ore 17 Villasor durante la festa dei popoli nella quale si parlerà di mediazione interculturale e sociale.