I risvolti della medaglia: troppa acqua/poca acqua, nel frattempo lavamose ste’ mani


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Di Gianfranco Carboni

Piove guarda come piove, che sia Giove Pluvio o chi sa chi la cosa per noi è assai inconsueta, allagamenti, esondazioni, alberi sradicati, devastazioni. Poniamo pure, per pura ipotesi, che a tutto ciò non si possa far fronte, almeno in termini di minimo danno e di sicurezza per le cose e gli uomini e, che il clima non dipenda da noi – cosa assolutamente opinabile – che i cambiamenti meteorologici non siano alla portata dei rilievi sottolineati dagli esperti; ciò non toglie che vengano utilizzate giustificazioni banali per le quali sarebbero situazioni anomale; a cui si risponde altrettanto concisamente: l’anomalia dura ma poi vi si pone rimedio. Passerà, ci ritroveremmo nuovamente a discutere della mancanza d’acqua e si diciamolo – percorrendo a ritroso di qualche mese vedasi articoli su articoli – a dichiarazioni su dichiarazioni sulla probabile siccità. Dopo decenni durante i quali le dighe non sono state mai collaudate, periodicamente vengono svuotate o l’acqua che si riversa in mare. Onde per cui riparleremmo, dopo i danni delle violente piogge dei danni della siccità, dei danni provocati da qualche altro motivo e, per l’ennesima volta, il compito della politica non è stato assolto. E non è un bel vedere.