Dura lettera di denuncia della Uil sulle condizioni, sia fisiche sia economiche, con le quali si trovano a dover lavorare i dipendenti dell’Arnas, il polo dell’ospedale Brotzu. A firmarla sono il segretario aziendale della Uil-Fpl Fabio Sanna e il segretario territoriale dell’area vasta Attilio Carta. Parlano di “disastro annunciato” i due sindacalisti. “È da tempo che si denunciano le lente ma progressive azioni, perlopiù esterne, contro il più grande polo sanitario pubblico della Sardegna in grado, se in buona salute fisica e mentale, di contrastare, in un contesto di sana concorrenza leale, le corrispettive eccellenze sanitarie private, site nella nostra Isola. Infatti, da quando, per non condivisibili scelte politiche anche Nazionali, è svanita, a favore di quelle private, la possibilità di aggiudicarsi il prestigioso “status” di Irccs, diligentemente avanzato dall’amministrazione aziendale dell’epoca, si assiste al persistente “depauperamento” di alcune prestigiose attività, dalla Chirurgia Plastica alla Neuroriabilitazione e non solo. Il tutto aggravato, inoltre, dal palese peggioramento del pesante, diffuso, disagio psicofisico degli operatori, puntualmente denunciato ma, mai seriamente affrontato concretamente e tanto meno risolto”.
“Non è più tollerabile che i lavoratori dell’Arnas siano i meno pagati e, per giunta, i peggio trattati; abbiano, negli ultimi cinque anni, perso due fasce economiche e, quand’anche gliela si concede, ne usufruiscano solo il 30% degli aventi diritto, anziché l’80 delle altre aziende”. I due sindacalisti fanno notare anche che “all’Ats un Oss prende, giustamente, 900 euro di produttività e da noi persino un primario ne percepisce solo 400”. I dipendenti “sono sottoposti ad uno stress lavorativo mai realmente monitorato, pur se ripetutamente e pubblicamente denunciato anche agli organi preposti alla vigilanza. Con qualche avvisaglia di emergente recente manifestazione, da approfondire. Pertanto, con forza si chiede di conoscere ufficialmente che fine hanno fatto i fondi delle festività infrasettimanali che, in attesa di una definitiva univoca interpretazione in merito, sono stati diligentemente accantonati dalla precedente amministrazione, a seguito di specifico impegno tra l’assessore di allora col suo direttore generale e Cgil, Cisl, Uil regionali. La commissione Salute effettui un sopralluogo, urgente e senza intermediari, nei tre presìdi ospedalieri al fine di constatare direttamente sul campo, le reali “condizioni” di lavoro e di “soddisfazione” degli operatori”. Sanna e Carta invocano anche “un’indagine diretta sulle condizioni psicofisiche dei lavoratori” da parte “dello Spresal” e alla Regione “un intervento economico straordinario, come già avvenuto in passato, per porre definitivamente fine alle succitate incomprensibili disuguaglianze economiche tra i nostri lavoratori e quelli delle altre realtà sanitarie dell’Isola”, oltre a “un incontro urgente con l’assessore al fine di scongiurare che la situazione precipiti in una nefasta prevedibile deriva professionale ed economica che, danneggiando i lavoratori, possa ripercuotersi anche sull’assistenza. Tutto ciò” deve coincidere con la “nomina urgente di un definitivo direttore generale per poter pianificare il futuro dell’azienda”.












