Giulio Cavalli apre la sesta edizione del festival Éntula

Lo scrittore e regista porta in scena al Teatro Massimo di Cagliari “Mafie maschere e cornuti”. Appuntamento alle 21


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Vive da anni sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie. Lo scrittore e regista Giulio Cavalli da sempre, in scena e nei suoi libri, contro i prepotenti usa l’arma della risata. Martedì 17 aprile a Cagliari con Mafie maschere e cornuti apre la sesta edizione di Éntula, il festival diffuso dell’associazione Lìberos. Uno spettacolo in cui ripercorrendo le operazioni antimafia degli ultimi anni racconta la tragica comicità di una mafia che svelata non può fare così paura. Perché ridere di mafia è antiracket culturale. E le mafie, come tutte le cose terribilmente serie, meritano di essere derise. Con Cavalli sul palco anche Guido Baldoni alla fisarmonica. L’appuntamento al Teatro Massimo alle 21 è organizzato con Sardegna Teatro e col festival della legalità Conta e Cammina di Macomer, giunto alla quinta edizione.

Mafie maschere e cornuti. Dalla lezione dei giullari del ‘500 abbiamo imparato che la risata è l’arma più potente contro i prepotenti: quando il potere è incapace di governare rispettando le regole teme la parola dei giullari perché ha bisogno di nascondere le proprie impudicizie. Le mafie, da sempre, sono un’incrostazione di potere che sopravvive grazie (anche) alla proiezione che riescono a dare di se stesse; ma quanto c’è di vero nella narrazione mafiosa (e di chi nel raccontarla finisce per celebrarla con un concorso culturale esterno) che quotidianamente ci viene proposta? Siamo sicuri che Riina (l’uomo che sognava di mangiare carne, comandare carne e cavalcare carne) potesse tenere da solo sotto scacco un intero Paese? E cosa ci dice lo scalcagnato covo di Provenzano? Ripartendo dallo spettacolo “Nomi, cognomi e infami” (che ha girato l’Italia per ben 10 anni con oltre 500 repliche complessive) Giulio Cavalli smonta l’onorabilità mafiosa delle nuove leve raccontandone i vizi privati e smontandone l’onore. Ci sono i mafiosi surgelati che a Alcamo si incontrano nella cella frigorifera di un negozio di ortofrutta sperando di non essere ascoltati; i bambini di ‘ndrangheta che scrivono lettere in cui sognano di “diventare boss come papà”; c’è il camorrista che si traveste da donna per coprire la propria latitanza; i fratelli Marchese (Cosa Nostra) che pensano di uccidere i genitori dell’amata di uno dei due per aggirare la norma che impedisce a un uomo d’onore di sposare una donna con genitori separati (ma non orfana); c’è il padrino che autorizza una storia di corna per “liberare” uno dei suoi picciotti; c’è il patetico giuramento mafioso con cui si viene “combinati” e molto altro.

Giulio Cavalli, Scrittore e autore teatrale, dal 2007 vive sotto scorta a causa del suo impegno contro le mafie. Collabora con varie testate giornalistiche e ha pubblicato diversi libri d’inchiesta, tra i quali ricordiamo Nomi, cognomi e infami (2010) e L’innocenza di Giulio (2012). È stato membro dell’Osservatorio sulla legalità e consigliere regionale in Lombardia.

Biglietto intero € 7,00/ridotto € 5,00. Info e prenotazioni: [email protected] – tel. 800609162


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