Giorgio Oppi, un balletto da 113mila euro durato quattro anni

Nel corso delle perquisizioni a casa degli indagati, trovati anche quadri preziosi


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Sono state passate al setaccio le abitazioni perquisite stamattina nell’ambito dell’inchiesta ai fondi. Un’inchiesta che continua ad allargarsi e coinvolge, fino ad oggi, sessanta consiglieri, della passata e attuale legislatura. Tra i nuovi indagati ci sono alcuni esponenti del Partito Sardo d’azione – gruppo che per la prima volta è finito sotto la lente degli inquirenti – Giacomo Sanna, Christian Solinas e Efisio Planetta oltre a Nello Cappai dell’Udc e Giorgio Oppi leader sardo del partito di Casini.

Quest’ultimo è infatti una “new entry” sul registro degli indagati di cui è titolare il pm Marco Cocco, che gli contesta il reato di peculato. Nel dettaglio, Oppi avrebbe speso circa 113 mila euro negli anni che vanno dal 2004 al 2008 che erano invece destinati ai partiti. Oppi, ex assessore e personaggio di spicco della politica isolana, difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna, era già finito nei mesi scorsi sotto accusa.

In quel caso era stato coinvolto in un’altra indagine non collegata a questa – per fatti che risalgono al 2011, quando per gli inquirenti si sarebbe fatto rimborsare dalle casse regionali, alcune delle spese sostenute per partecipare a un convegno dell’Udc a Chianciano Terme, Siena, facendole passare per costi di una trasferta istituzionale. Ma attraverso le perquisizioni, gli inquirenti gli inquirenti cercavano anche dei quadri. Tele preziose, da migliaia di euro, introvabili.

Un tesoro cercato nel corso della perquisizione a casa di Giacomo Sanna, consigliere regionale della Sardegna, del Partito sardo d’azione, a cui la procura di Cagliari contesta la spesa di circa 50mila euro. E le opere sono state trovate. Erano custoditi negli uffici del gruppo e sono così state sequestrate da carabinieri e guardia di finanza. Ma non finisce qui, perché gli oggetti preziosi e di qualità non dispiacevano a nessuno degli indagati, che li avrebbero acquistati – in base a quanto continua ad emergere dalle indagini – con il denaro destinato ai gruppi. Secondo quanto si è appreso, nel corso delle perquisizioni sarebbero stati acquisiti documenti, contenuti anche in computer, e in alcuni casi sarebbero stati sequestrate penne Montblanc.




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