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Entra nel vivo a Neoneli (OR) l’edizione 2020 di Licanìas, il festival di parole, arti e paesaggi che domani (venerdì 28 agosto) propone una fitta giornata di incontri dal mattino sino a notte, con Giobbe Covatta grande protagonista.
Il poliedrico artista napoletano animerà due diversi appuntamenti, prima nelle vesti di autore e quindi in quelle di interprete. Il primo è in programma alle 19 in largo Margherita per parlare di Celestino, il libro per ragazzi con testi di Paola Catella di cui Covatta firma le illustrazioni. In conversazione con Giancarlo Zoccheddu, direttore del Centro Servizi Culturali di Macomer, il noto attore racconta di questo volume che riflette sul valore della diversità e sulla necessità di superare pregiudizi e stereotipi.
Nei panni per lui più usuali di mattatore da palcoscenico, il comico sarà sotto i riflettori anche in serata, alle 22, in piazza Barigadu, quando porterà in scena Sei gradi, ironica e amara riflessione su un futuro distopico, in cui l’emergenza ambientale costringe l’uomo a drammatiche e stravaganti invenzioni scientifiche, sociali e politiche.
Ma il venerdì di Licanìas si apre alle 10, con l’incontro tra Massimo Arcangeli – professore ordinario di Linguistica italiana presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Cagliari – e Rita Fadda (docente a contratto di Linguistica italiana presso il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali dell’Università di Sassari), per un viaggio nel regno delle parole dimenticate della lingua italiana, ispirato dall’ultimo libro di Arcangeli: Senza parole. Piccolo dizionario per salvare la nostra lingua (Il Saggiatore, 2020).
Si prosegue poi alle 11.30 con il giornalista, regista e fotografo Alberto Giuliani, che nel suo Gli immortali. Storia dal mondo che verrà (Il Saggiatore, 2019), interroga e si interroga sul futuro dell’uomo. A dialogare con lui sarà Paolo Francalacci, professore di Genetica all’Università di Cagliari.
Nel pomeriggio spazio invece alle parole di Savina Dolores Massa, che dialogherà con il direttore artistico di Licanìas, Alessandro Marongiu, sui temi di Lampadari a gocce, l’ultimo romanzo della scrittrice oristanese uscito quest’anno per Il Maestrale. L’incontro, con inizio alle 17,30 in largo Margherita, sostituisce l’omaggio a Leonardo Sciascia a cura di Roberto Cotroneo, che per motivi familiari non potrà essere a Neoneli.
Sempre nel pomeriggio al via anche il primo ciclo di laboratori rivolti ai bambini e alle bambine suddivisi per fasce d’età: alle 16 cominciano i piccoli dai sei anni in su, alle 17,30 tocca ai piccolissimi a partire dai tre anni. Sino a domenica uno spazio creativo dedicato ai libri, al teatro, alla lavorazione della creta, alla scoperta della natura.
Durante i giorni del festival è inoltre aperta in Sala Corrale la mostra “PRESAGI. Proiezioni dal futuro“, una collettiva a cura di Anna Rita Punzo che coinvolge venti artisti del panorama contemporaneo regionale, invitati a definire i tratti della propria personale interpretazione e riflessione sul futuro: Silvia Argiolas, Filippo Franco Boe, Zuanna Maria Boscani, Riccardo Camboni, Paolo Carta, Gianni Casagrande, Francesca Cattari, Roberto Chessa, Tiziano Demuro, Laura Fonsa, Gavino Ganau, Gian Luca Gelsomino, Aaron Gonzalez, Vincenzo Grosso, Daniela e Francesca Manca, Tonino Mattu, Gigi Murru, Marianna Ogana, Romina Tanka. Inaugurata domenica scorsa, l’esposizione si può visitare dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.
“Festival di parole, arti e paesaggi”, come recita il sottotitolo, Licanìas si è sviluppato ed evoluto nel corso del tempo fino a ritagliarsi una propria identità e un crescente seguito di attenzioni e consensi. Il suo trasferimento dal mese di giugno a quello di agosto, destinato a diventare la regola anche per le future edizioni, segna ora un ulteriore passo verso una sua definitiva collocazione nel panorama delle iniziative culturali in Sardegna.