Ha fatto discutere il post Instagram dell’avvocata Angela Taccia, legale di Andrea Sempio per il delitto di Garlasco. Taccia aveva scritto in una story “Guerra dura senza paura- we love u cpp (codice di procedura penale n.d.r) nel giorno in cui il suo assistito, lo scorso martedì, non so era presentato in Procura.
Ma è la stessa avvocata a chiarire la vicenda, spiegando che non c’è nessun illecito né provvedimento a suo carico. “Non risultano illeciti disciplinari a mio carico rispetto dei principi deontologici che regolano i rapporti tra l’avvocatura, i mezzi di informazione e i social. Della nota firmata presidente dell’Ordine, Antonino La Lumia – ha aggiunto la legale – non c’è traccia sul sito dell’ordine e non è stata inoltrata via posta elettronica certificata a tutti gli iscritti”.
“Il nostro Codice deontologico impone all’avvocato che rilasci dichiarazioni pubbliche o interagisca con i media o utilizzi i social network l’obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura – si legge nella nota -.Vicende giudiziarie complesse e dolorose richiedono da parte dell’avvocatura un atteggiamento improntato alla discrezione, al rispetto della sofferenza delle vittime, dei familiari e di tutti i soggetti coinvolti a qualsiasi titolo. Ogni forma di protagonismo o spettacolarizzazione mediatica risulta non solo inopportuna, ma contraria ai valori fondanti della professione forense”.
Intanto proseguono le nuove indagini sul delitto di Chiara Poggi, che in questi giorni si sono focalizzate sulle impronte rilevate sul muro vicino a dove è stato ritrovato il corpo delle 26enne.
“L’ufficio sta procedendo ad ulteriori investigazioni sul punto”, precisa la Procura sull’asportazione “dal muro grattando l’intonaco con bisturi sterile”, effettuata il 5 settembre 2007. La famosa impronta numero 33, appartenente a Sempio, va sottoposta ad ulteriori accertamenti per verificare se riporta o meno tracce di sangue e non sarebbe sufficiente a collocare il 37enne sulla scena del delitto visto che frequentava abitualmente casa Poggi.