Furti di conchiglie e sabbia dalle spiagge sarde, con l’arrivo dell’estate aumenta la preoccupazione

A difesa del territorio scendono in campo anche le Guardie Ambientali Sardegna che ricordano le buone pratiche da adottare al fine di preservare le bellezze naturali.


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Un gesto che viene spontaneo quello di raccogliere le conchiglie durante una passeggiata sulla sabbia ma che, se riposte in tasca o dentro lo zaino, anziché essere rilasciate nell’ambiente circostante, contribuisce alla distruzione del fragile ecosistema naturale. Sono, purtroppo, già avvenuti i primi ritrovamenti, da parte delle forze preposte, dentro i borsoni dei turisti pronti a ripartire dopo la vacanza in terra sarda, un illecito ampiamente segnalato e vietato che, purtroppo, viene ancora messo in atto. A tal proposito intervengono anche i paladini dell’ambiente con una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta a chi non intende rinunciare a portare a casa un ricordo particolare dopo la gita al mare. “Una ricerca recentemente pubblicata su Plos One ha posto la lente di ingrandimento su un fenomeno molto diffuso che da anni denunciamo: la raccolta delle conchiglie,  per molti un simpatico souvenir leggero che spesso si mette in valigia prima di tornare a casa dalle vacanza.

Ma che impatto ha questo gesto sull’ambiente?

Gli esperti del Museo Naturale dell’Università della Florida, negli Stati Uniti, e dell’Università di Barcellona parlano di gravi squilibri ambientali causati dalla riduzione delle conchiglie sulle spiagge e nei mari.

La ricerca dimostra che all’aumento del turismo corrisponde un calo del 70% di gusci di molluschi durante la stagione turistica in luglio e agosto e il 60 per cento nei restanti mesi con probabili danno alla copertura sabbiosa e agli ecosistemi e agli organismi che sfruttano e hanno bisogno delle conchiglie per nascondersi, come i pesci in mare quando scappano dai predatori e i paguri, che nelle conchiglie cercano casa.

Gli esseri umani possono svolgere un ruolo importante nell’alterazione degli habitat attraverso attività che molti percepiscono come innocue, come camminare lungo la spiaggia raccogliendo conchiglie, ciottoli e sabbia.

Per tanto ricordiamo con specifico riferimento alla Sardegna, l’art. 40 della Legge regionale n. 16 del 2017 prevede espressamente che “salvo che il fatto non costituisca più grave illecito, chiunque asporta, detiene, vende anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie provenienti dal litorale o dal mare in assenza di regolare autorizzazione o concessione rilasciata dalle autorità competenti è soggetto alla sanzione amministrativa da euro 500 a euro 3.000,00“”.


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