L’intervista del giorno di Casteddu Online con Francesca Ena Presidente del Centro Antiviolenza di Iglesias “Io Non ho paura, donne contro la violenza”, vittima recentemente di una missiva intimidatoria. Sul parabrezza della sua auto, due giorni fa, qualcuno ha lasciato un foglio di carta con scritte due terribili parole, nero su bianco: “tanto muori!”.
Francesca, innanzitutto come sta a due giorni da questo vile episodio intimidatorio ?
Diciamo bene, ora sono un po’ più tranquilla. Ma io non ho paura, il mio, il nostro impegno nel centro di combattere la violenza resta integro.
Ha idea di chi possa essere stato e perché? Sono accaduti altre volte episodi del genere?
Diciamo che avevo messo in conto da subito che potessero accadere episodi del genere. Quando tocchi tematiche che riguardano la violenza sulle donne e vai a “rovinare” il ménage che si crea tra il maltrattante e la donna che subisce, devi metterlo il conto. Queste persone vedono le donne come loro proprietà e quindi temono che noi gliele portiamo via. Mi espongo quotidianamente tramite il profilo facebook su temi legati alla violenza, inoltre, in questo momento stiamo seguendo diversi casi problematici al centro, perciò potrebbe essere davvero chiunque. Non mi è mai accaduto nulla di simile, in passato, ho trovato le ruote dell’auto sgonfie, ma non gli avevo dato importanza.
Quando nasce il centro “Io non ho paura. Donne contro la violenza” a Iglesias? Di cosa vi occupate?
Nasciamo come associazione cinque anni fa ad oggi. All’inizio era visto come un covo di femministe. Si pensava che questo problema non toccasse le donne del nostro paese. Iglesias non è una grande citta ma un paesone. Le persone erano quindi un po’stranite, poi quando hanno visto i numeri e il lavoro che portiamo avanti hanno capito l’importanza del centro. Seguiamo persone anche di Carbonia, Porto Scuso e paesi limitrofi. Sono tante le donne che fino ad oggi sono venute a denunciare tramite la nostra associazione, o anche solo chiedere aiuto. Non sono numeri di poco conto se consideriamo inoltre che non ci troviamo in una grande realtà. Non è facile avere il coraggio di venire a raccontare i soprusi e le violenze e farsi aiutare, in un paese dove si conoscono tutti.
Che tipo di aiuto trova una donna che si rivolge presso il vostro centro?
Offriamo assistenza 24 ore su 24 tramite il numero nazionale 1524 e il nostro cellulare 348 579 8008 . Diamo sostegno professionale in campo psicologico e legale per consentire alle donne in situazioni di rischio, di intraprendere un percorso verso la piena autonomia e consapevolezza. Ci avvaliamo di due psicologhi, uno psicoterapeuta, due avvocati, dieci operatrici, un assistente sociale e una counselor. Siamo una struttura corposa, collaboriamo continuativamente con i servizi sociali del comune e con le forze dell’ordine.
Date anche supporto pedagogico ai figli delle donne vittime di maltrattamenti?
Esatto, per noi è essenziale l’attenzione verso i bambini che vivono in queste famiglie. Perché ricordiamoci che assistono alle violenze nei confronti delle madri. A tal proposito abbiamo anche realizzato un corto diretto da Christian Castangia “Amore impossibile”, divulgato in tutte le scuole.
Che messaggio vorrebbe dare alle donne vittime di violenza fisica e psicologica?
Sicuramente quello di chiedere aiuto. Devono sempre denunciare gli atti di violenza e prepotenza come quello che ho subito io, è stata un’intimidazione. Le donne non devono farsi intimorire, solo in questo modo potremo fermare il ciclo della violenza. Perché si può uscire dalla violenza. E’ necessario denunciare, specialmente quando si hanno minori a carico. La madre può chiedere aiuto, il bambino no. Spesso non è consapevole di ciò che accade.
Tutte le informazioni nel sito del centro antiviolenza a questo link http://associazioneiononhopaura.altervista.org/ o alla pagina facebook https://www.facebook.com/Associazione-io-non-ho-paura-donne-contro-la-violenza-181822498634569/?fref=ts













