Niente corteo a causa dell’emergenza covid. Ma l’Anpi della Città metropolitana di Cagliari e della Provincia del Sud Sardegna, così come quella delle altre realtà sarde e nazionali, il 25 aprile festeggerà la Liberazione dal nazifascismo nelle forme stabilite dalla Costituzione e “nel rispetto della normativa anticontagio da Coronavirus e degli accordi intercorsi con le autorità preposte”. I militanti e i simpatizzanti sono invitati a vigilare per un sereno svolgimento delle iniziative e ad isolare gli eventuali provocatori. “Pur non potendo quest’anno festeggiare tutti assieme”, dichiara Antonello Murgia, presidente Anpi, “stiamo organizzando molte iniziative, alcune già in atto soprattutto sui social network e altre che realizzeremo nella giornata del 25, come quella nazionale “Bella ciao in ogni casa” alla quale invitiamo fin d’ora tutti i cittadini.
In questi giorni “, continua, “vengono diffusi messaggi talora di chiara matrice fascista e talaltra provenienti da presunte associazioni della società civile (“Noi siamo il popolo!”, etc.) con proposte come l’invito a scendere in piazza contestando le ragioni della Festa della Liberazione, sostituire Bella Ciao con la Canzone del Piave, trasformare la festa stessa in commemorazione dei morti di Covid-19 o, più subdolamente, organizzare cortei del 25 aprile con macchine strombazzanti a contestazione di presunte «norme vessatorie del regime dittatoriale mascherato da lockdown».
La galassia neofascista”, conclude, “non sopporta che si ricordi a tutti la Liberazione da un regime dittatoriale e dell’odio, sostituito da un progetto di democrazia che, pur con i suoi difetti, ha garantito oltre 70 anni di pace e di progresso ed essa, come suo solito, approfitta dei momenti di crisi come quello attuale per mistificare, depistare, provocare, creare un clima di scontro e di disordine”.