Un fenicottero in serie difficoltà, con le ali e le zampe ferite, sulla spiaggia davanti alla Lottizzazione Picciau, uno dei punti più colpiti dall’alluvione avvenuta due giorni fa anche a Capoterra. Il destino che sembra segnato, ma all’improvviso l’arrivo di un angelo: Michela Brich, 28enne capoterrese, arriva sino a una zona invasa da macerie. È mercoledì 10 ottobre 2018, e l’inferno del fortissimo maltempo è alle battute iniziali: “Mio marito aveva visto il fenicottero e pensava che fosse morto. Io sono voluta andare a vedere lo stesso, e ho notato che era ancora vivo. L’ho adagiato sopra un telo, facendo tantissime telefonate per cercare un veterinario disponibile, ma eravamo sotto allerta meteo rossa e nessuno era disponibile”, racconta la 28enne.
Così, senza perdersi d’animo, è salita a bordo della sua automobile “e dopo aver fatto cento chilometri, facendo un giro lunghissimo visto che la Sulcitana era chiusa per i crolli, sono arrivata sin da un veterinario di Pirri. Non ho dovuto pagare nulla, solo una firma su un foglio che riportava i miei dati”, spiega la Brich, “adesso il fenicottero sta meglio e tra qualche giorno mi hanno detto che lo libereranno nella zona della saline”.











