Un fenomeno in forte escalation, con numeri che gonfiano tristemente ogni giorno. E’ quello del femminicidio, dove si conta un aumento del cinque per cento.
Dopo quasi quattro anni dalla prima legge su questo fronte, prosegue l’attività della Questura di Cagliari nella valutazione di situazioni a rischio. Ogni denuncia da parte delle vittime, che si ritrovano in tunnel di disperazione e persecuzione, viene prima valutata opportunamente da un team di operatori, specificamente formati sia ad accogliere le donne che subiscono violenze sia ad istruire, le richieste di aiuto, valutandone con attenzione i presupposti. Un iter fondamentale per ogni donna che da sola, non riesce a liberarsi di sosprusi e sevizie. L’omicidio è infatti spesso il culmine di un percorso terribile che inizia con lo stalking.
“Quando una donna che ha subito una grave violenza di genere entra in un ufficio di polizia – spiegano dalla questura – la sensibilità di chi la accoglie e la sa ascoltare fa la differenza sia per il buon esito delle indagini sia per ciò che concerne il recupero della dignità personale e sociale della vittima”.
Per questo, negli ultimi due mesi, in nove casi sono state accolte le richieste di ammonimento presentata dalle vittime . Si tratta di un provvedimento con il quale l’autore degli atti persecutori viene diffidato per il futuro dal proseguire nei comportamenti molestatori. Un modo per incoraggiare anche chi non trova la forza per denunciare.
“La questura – aggiungono – ha inoltre ritenuto fondamentale l’interazione con gli altri ambiti che si occupano dei casi di violenza sulle donne nella convinzione che si è vincenti solo quando c’è un gioco di squadra ossia se si fa rete con i centri antiviolenza presenti sul territorio. A Cagliari – concludono – sono stati firmati numerosi protocolli di intesa ed altri verranno firmati a breve al fine di garantire e consolidare un rapporto fiduciario tra i referenti che seguono queste problematiche, garanzia di celerità nella circolarità di un caso”.











