Dopo la nuova protesta di presunti profughi a Cagliari, con la richiesta di non venire identificati e partire al più presto dalla Sardegna, metà non gradita in quanto isola, è la prova certificata del fallimento del modello Governo Renzi, una sorta di tratta umana moderna:”In tutto questo c’è chi ci guadagna qualcosa: gli scafisti, i vivandieri, le cooperative locali che fanno a gara per accamparsi migranti, dandosi magari anche un aspetto di solidarietà e umanità. Non è forse una tratta?” dichiara Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fdi-An
“mentre questi presunti profughi pretendono di attraversare nazioni senza lasciarsi identificare o rendere conto a nessuno come sta accadendo in questi giorni a Cagliari o come nel caso dei somali scomparsi nel nulla dalla Barbagia. Condizione inaccettabile, dopo gli ultimi accadimenti”.
“Sia i profughi che la maggior parte dei sardi sono concordi su un punto: la nostra isola non è terra per i profughi. Loro non ci vogliono venire, la maggior parte dei sardi non ne può più, tanto seccati da questa solidarietà pelosa e prezzolata che dalla sempre più precaria condizione sociale che si vive ogni giorno nelle strade, con l’obbligo di aiutare chiunque (altrimenti etichettati come razzisti). il Prefetto di Cagliari, invece di cercare altri luoghi, insieme ale altre Istituzioni, comunicano al Governo che la Sardegna non è più disponibile, se si vogliono evitare problemi di convivenza. Nei salotti mondani certe tensioni non si avvertono. Nelle strade sì.”












