Ex carcere di Buoncammino, Sorgia: “Facciamo decidere i cittadini”

Quale futuro per l’ex istituto detentivo di Buoncammino? L’intervento del consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia: “Senza scelte calate dall’alto, facciamo in modo che siano gli stessi cittadini ad esprimere idee sul futuro del sito”


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Buoncammino, da ex carcere a “nuovo Ospedale Marino”: così decretava in tono polemico, con il suo intervento sul nostro gionale, il deputato sardo dei Riformatori, Pierpaolo Vargiu, facendo riferimento alla struttura o gioiello storico per eccellenza che ad oggi è in uso dalla direzione penitenziaria per pochi metri quadri ad uso uffici. E tutto il resto? Il nulla. 

CastedduOnline.it vuol continuare a dare voce non solo ai politici ma anche alle associazioni locali, ai cittadini, a coloro i quali in qualche modo vedrebbero con luce riflessa un futuro diverso per il sito cagliaritano ai piedi di piazza D’Armi. Vi diamo voce, come sempre, diamo voce in questo caso anche ai consiglieri comunali dell’attuale legislatura: “E’ stato il carcere di Buoncammino – commenta il consigliere del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia – il sito più visitato nelle due giornate FAI di primavera 2015 in tutta Italia, nell’ambito dell’iniziativa “Monumenti aperti”. Ben 28 mila dei 650 mila visitatori in tutta Italia. Ciò la dice lunga dell’importanza di questo importante bene per i cagliaritani. E’ chiaro ed evidente, laddove ce ne fosse ancora bisogno, che debba essere restituito senza indugio e senza più alcun ritardo alla città di Cagliari e in particolare ai suoi cittadini, rispettando gli impegni presi circa un anno fa dal Ministro Orlando al Sindaco Zedda. Ritengo indispensabile – dice Sorgia – che siano i cittadini cagliaritani ad esprimersi sul futuro del carcere di Buoncammino attraverso un apposito referendum che dovrebbe essere promosso proprio dall’amministrazione comunale che dovrebbe predisporre appositi seggi presso le sedi circoscrizionali dislocate nella città. Si parla per anni di democrazia partecipata, tanto decantata e spesso mai attuata, con i cittadini che spesso e volentieri anziché coinvolti, come dovrebbe essere, si vedono cadere dall’alto scelte per nulla condivise. Perché allora sprecare questa importante occasione?


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