La spiaggia del Poetto sarà a numero chiuso? C’è un po’ di amarezza ma anche un “piano B” per Enrico Banchero, ventisette anni, istruttore di danza in una palestra di Cagliari: “Andrò in altre zone, più distanti e dove le restrizioni saranno minori, se ce ne saranno. Oppure andrò in una scogliera, dove spero di non trovare tante altre persone”, afferma. “Certo, c’è il Coronavirus e dobbiamo proteggerci, ma limitare gli ingressi in spiaggia libera penso che sia esagerato. Non sarà più piacevole andare al mare per rilassarci, magari con tre o quattro amiche. Il Poetto non sarà più quello di prima, sarà stressante dover attendere il proprio turno in fila sotto il sole”.
Banchero ne fa anche un discorso di mobilità: “Non ho l’automobile, grazie al bus ho sempre raggiunto in pochi minuti la zona della Prima fermata. Se andavo per restarci solo un paio d’ore mi portavo il telo, in caso contrario anche l’ombrellone. Spero che alla fine possano trovare altre soluzioni, il Poetto a numero chiuso e a pagamento, a me, non piace”.











