Grossi centri commerciali in Sardegna, le polemiche vanno avanti. A Roma il Governo M5S-Lega si è preso una pausa sull’eventualità di promuovere una legge che vieti le aperture dei negozi 26 domeniche su 52 ogni anno. Emanuela, 39enne di Dolianova, è una delle tantissime commesse che lavorano anche nel giorno “destinato” al riposo: “Il mio contratto prevede la deroga domenicale, ma invece è diventata la regola e lavoro ogni domenica, avendo solo un giorno di riposo alla settimana. Ho un figlio che ha meno di tre anni, non dovrei mai essere di turno i festivi ma così non è”, spiega la 39enne. “Serve che i diritti di noi lavoratori vengano rispettati, con una rotazione ferrea e vigilata dagli organi competenti”.
Anche perché “la domenica lavoro quattro ore, ho una maggiorazione della paga pari al trenta per cento. Vuol dire che in un mese mi metto in tasca 40-45 euro lordi, non ammetto che qualcuno possa dire che uno sia ben lieto di lavorare anche le domeniche perché arrotonda lo stipendio non è così”. L’unica speranza di cambiamento arriva dall’Italia: “Salvini e Di Maio vengano a parlare con noi commessi, siamo gli unici che conoscono davvero tutte le problematiche”.











