Si erano lasciati da poche settimane, ma lui non aveva mai sopportato la fine della relazione. Sarebbe questo il movente, di natura passionale, che ha spinto Nabil Dhahri ad accoltellare a morte, ieri, a Sassuolo, i due figli di 2 e cinque anni, la suocera Simona Fontana di 64 anni e la sua ex moglie, Elisa Mulas, 43enne di origini sarde. Il tunisino, commesso in un discount, ha compiuto una strage accecato dall’odio, prima di togliersi la vita. Elisa aveva confidato che riceveva messaggi con minacce, anche di morte, dal suo ex: richieste pressanti di poter vedere i bambini, “sennò ti ammazzo”. E la 43enne aveva anche denunciato tutto alle Forze dell’ordine, ma non è bastato. Ieri, nel suo appartamento di Sassuolo, ha cercato sino all’ultimo di proteggere i suoi due bambini e la mamma dalla furia dell’omicida. I vicini hanno sentito urla disperate, come riporta anche il nostro giornale partner Il Resto del Carlino: “No, ti prego, i bambini no”. Poi, il silenzio, sino alla scoperta fatta dal fratello di Elisa, chiamato dalle maestre della scuola dell’altra figlia, un’undicenne, scampata per miracolo al massacro.
Una strage che sconvolge tutta l’Italia e una città, Sassuolo, giudicata da sempre come una tranquilla realtà di provincia.