È battaglia, a Dolianova, per la casa popolare di via Gallura. Reclamata da Nina Mura, “è mia e da tre anni una coppia di abusivi l’ha occupata”, è salita alla ribalta delle cronache ieri dopo la denuncia a piede libero, fatta dai carabinieri in seguito a delle indagini partite dopo una segnalazione della stessa Mura, per invasione o occupazione di edifici, furto aggravato, appropriazione indebita, violazione, soppressione e distruzione di corrispondenza. I destinatari del provvedimento sono Erika Contini, 25enne di Mandas, e il compagno Fabrizio Lilliu, 38enne di Quartu. I due sono seguiti dall’avvocato Ignazio Ballai: “I miei assistiti sono entrati nella casa col permesso della donna, non c’è stata nessuna invasione. Hanno pagato i debiti pregressi”, dice l’avvocato, “e fatto le operazioni di subentro. Hanno tutte le ricevute dei pagamenti, la vecchia proprietaria si doveva spostare e non sapeva a chi lasciare l’abitazione. Ci difenderemo in tutte le sedi opportune dalle accuse, false. La coppia ha anche lanciato un appello al sindaco per ottenere un’altra casa popolare”. I motivi? “Vogliamo stare tranquilli”, spiega Fabrizio Lilliu. “Io ho un lavoro, devo mantenere Erika e i nostri due figli”.
La coppia conferma quanto anticipato dall’avvocato Ballai: “A febbraio 2020 abbiamo ricevuto una telefonata da mio padre”, prosegue Erika, “conosce Nina. Lei voleva lasciare la casa perchè non sopportava più i suoi vicini. Siamo stati, con lei da Area, per poter entrare in casa in regola, abbiamo anche chiesto un ampliamento”. Fabrizio Lilliu ammette che “gli accordi sono stati verbali, ma noi abbiamo sempre pagato tutte le bollette e anche saldato duemila euro di debiti che aveva la donna. I suoi mobili sono stati ritirati dalla figlia, le abbiamo pure dato cento euro”. La coppia non ci sta a passare per approfittatori: “Siamo persone oneste. Ringrazio”, conclude il trentottenne, “il sindaco di Dolianova e le assistenti sociali per l’aiuto che ci stanno dando. Speriamo che qualcuno possa affittarci un’altra casa o che Area ci assegni un nuovo alloggio”











