Da S.Vito al Brasile, Marcia ricerca le sue origini sarde: “Aiutatemi”

L’appello commovente di una insegnante brasiliana, il cui bisnonno emigrò insieme a tutta la famiglia da San Vito, nel 1897. Il desiderio di Marcia è di conoscere le sue origini, aiutiamola


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L’appello commovente di una insegnante brasiliana, il cui bisnonno emigrò insieme a tutta la famiglia da San Vito, nel 1897. Il desiderio di Marcia è di conoscere le sue origini, Casteddu Online si fa portavoce. Di seguito la lettera di Marcia:

“Il mio nome è Marcia Arcanjo, sono brasiliana, residente in Itauna, Minas Gerais, Brasile.

Sono un’insegnante di portoghese e letteratura, sposata con Geraldo Agustavo, geriatra, madre di due figli, una ragazza di 20 anni e un ragazzo di 19 anni.

La ragione di questa lettera è che sto cercando notizie sui miei antenati italiani provenienti da San Vito, Cagliari, Sardegna, Italia. Dopo molti anni senza alcuna informazione, ho ottenuto dei documenti che indicano che mio nonno ha vissuto su questa terra prima di arrivare con la sua famiglia in Brasile.

E’ una storia molto emozionante, perché qui in Brasile sono già stato prodotti diversi documentari e romanzi sull’arrivo di immigrati italiani. Molti hanno sofferto nella loro vita, alcuni erano molto ricchi, ma la maggior parte no. Ma sono stati i principali influenti della cultura brasiliana, in tutti i settori, sono stati fondamentali per il Brasile.

Sapevo che queste erano le mie radici, ma non avevo finora documenti per dimostrarlo. Sono qui con le lacrime agli occhi, mi sento adesso di correre per l’emozione. La nostra storia inizia quando il mio bisnonno (Daniele Congiu, 35 anni, di San Vito) si imbarcò a Genova nella nave “Rosario”e arrivò in Brasile nel 1897 e, come i cattolici e gli agricoltori, venne con la moglie (Fanni Teresa Congiu, 30 anni) e due bambini piccoli (Emanuele, 4 anni, e Giuseppe, 2 anni, mio nonno). Sono arrivati ​​a Minas Gerais, nella città di Juiz de Fora e hanno alloggiato in un ostello con un contratto per lavorare nella fattoria di caffè nella città di Leopoldina. Ma sono andati a Belo Horizonte a vivere in una colonia italiana. Per poter iniziare a lavorare, il mio bisnonno e tutti i membri della famiglia, tranne il figlio Emanuele, sono stati naturalizzati brasiliani. Emanuele è tornato in Italia e ha combattuto in guerra. Ha vissuto a Marsiglia, in Francia, ma quando è tornato in Brasile non ha potuto vedere i genitori e il fratello vivi. E’ morto nel 1964.

E’ stata una vita molto dolorosa e triste per il mio bisnonno. Mia mamma dice che mio nonno aveva lasciato a casa i letti ordinati con le trapunte, perché sarebbero tornati presto…non è accaduto. Il mio bisnonno è morto molto giovane di tristezza per aver lasciato i suoi genitori e una gemella. La mia bisnonna, Teresa Fanni, aveva anche lei genitori e fratelli che ha lasciato a San Vito.

Sono cattolica e credo nel potere e nella misericordia di Gesù, io sono una devota della Madonna di Aparecida e sono sicura che Gesù Misericordioso mi mostrerà la vita della mia famiglia. Gesù, confido in Te”.

 

 


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