Tour della fregula sarda a Minsk – Il prodotto
del Pastificio Porta di Gonnosfanadiga arriva nei ristoranti della
capitale con il progetto export “StoreSardinia” di Confartigianato
Sardegna. Mameli (Coordinatore): “I progetti finanziati dal pubblico
servono per porre le basi poi le imprese devono attrezzarsi per
sfruttare le opportunità”.
La fregula sarda è arrivata in Bielorussia.
Sono, infatti, 20 i ristoratori che a Minsk, fino a domenica 9 luglio,
potranno conoscere, preparare e servire ai clienti la tipica pasta
isolana prodotta dal Pastificio Porta di Gonnosfanadiga.
Dopo la missione per la valorizzazione dei prodotti sardi all’estero,
organizzata nella Capitale bielorussa all’inizio di giugno da
Confartigianato Imprese Sardegna e StoreSardinia, nella quale
l’azienda ha incontrato importatori locali, catene di supermercati e
titolari di piattaforme di distribuzione, per la fregula c’è stata una
interessante e crescente richiesta.
Grazie a questo interesse, il titolare del pastificio gonnese,
Riccardo Porta, insieme allo chef cagliaritano Davide Bonu, hanno
organizzato un vero e proprio “tour per la conoscenza della fregula
sarda”, con l’obiettivo di farla preparare e condire ai più rinomati
chef bielorussi e di stuzzicare palato e fantasia dei clienti. Con il
prodotto di Gonnosfanadiga, sono arrivati a Minsk anche altri
condimenti, rigorosamente sardi, come l’olio o il pecorino.
“Questa operazione dimostra come i progetti pubblici devono creare le
condizioni e le imprese, con l’aiuto delle Associazioni di Categoria,
devono saper sfruttare le occasioni che si presentano. Occorre che le
aziende investano per far conoscere i propri prodotti in modo
approfondito – commenta Stefano Mameli, coordinatore di progetto e
Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – infatti è necessario
che gli acquirenti imparino a cucinarlo, a condirlo e a raccontarlo”.
“Le imprese, se vogliono crescere e farsi veramente largo nel mondo
dell’export – continua Mameli – devono rischiare in prima persona
senza aspettare che ci siano altri a farlo per loro”.
Porta e Bonu, a Minsk raccontano il territorio sardo e la magia di
un’isola sempre più conosciuta nell’est, accompagnando gli chef locali
all’“esplorazione” dei cibi e della cultura sarda.
“I prodotti sardi sono conosciuti e molto apprezzati anche nell’est
Europa – ha affermato Riccardo Porta – il problema è che non tutti
sanno come prepararli e abbinarli”. “Per colmare questo gap – continua
il titolare del pastificio – abbiamo deciso di investire un po’ di
risorse economiche e fisiche per “insegnare” agli chef bielorussi le
tecniche di cottura e di condimento. Dobbiamo dire che il prodotto
piace molto, visti i complimenti e gli ordini test ”.
Il pastificio di Gonnosfanadiga, insieme ad altre imprese, ha anche
partecipato alla missione di internazionalizzazione
dell’agroalimentare isolano svoltasi a febbraio a Mosca, nell’ambito
del progetto di internazionalizzazione “StoreSardinia”, finanziato
dall’Assessorato Regionale all’Industria (Por FESR Sardegna
2014-2020-Asse prioritario III-Azione 3.4.1 all’interno del Piano
Triennale dell’Internazionalizzazione) e realizzato da Confartigianato
Imprese Sardegna, con la collaborazione tecnica di Deloitte e BegApps.
Nella capitale russa, le realtà provenienti da tutte le province
sarde, in circa 200 incontri business-to-business con oltre 80
responsabili di punti vendita, ristoranti e catene di distribuzione di
tutta la Russia, presentarono e fecero degustare ben 51 prodotti (33
alimentari e 18 vini). Sempre in quell’occasione, parteciparono al
“ProdExpo2017”, la più importante manifestazione euroasiatica per i
prodotti dell’agroalimentare che, in 4 giorni ha contato 200mila
visitatori, coinvolgendo 2mila espositori provenienti da oltre 26
Paesi di tutto il Mondo. All’interno dello spazio “StoreSardinia” e
del Padiglione Italia, oltre 200 persone furono servite durante gli
showcooking/degustazioni dei prodotti isolani.
Chi è Riccardo Porta.
Dalla Cattolica di Milano al pastificio: l’evoluzione del pane sardo
L’azienda di panificazione e pastificazione artigiana Porta, fondata
nel 1918 a Gonnosfanadiga il prossimo anno compie 100 anni.
In quasi 1 secolo il testimone è passato di mano in mano dalla
bisnonna Chiara, al nonno, al padre per arrivare all’attuale titolare,
il 26enne Riccardo, che rappresenta la quarta generazione delle stirpe
di panificatori. L’impresa, divenuta nel frattempo anche pastificio,
continua nell’uso delle materie prime sarde, come il lievito madre, e
delle tecniche tradizionali di produzione, seppur con macchinari
all’avanguardia.
Laurea in Marketing all’università di Urbino e Master in gestione
delle piccole e medie imprese alla Cattolica di Milano, Riccardo ha
deciso di mettere la propria competenza al servizio dell’azienda di
famiglia: “Ho scelto di stare in Sardegna, sebbene desiderassi anche
cercare lavoro all’estero. Ogni giorno quando dal forno viene fuori il
pane mi emoziono pensando che in questi impasti ancora c’è una
traccia, un piccolo granello di quel lievito madre che da bisnonna
Chiara si tramanda di generazione in generazione. Per fare innovazione
basta fare un piccolo passo indietro, ragionare sulle proprie radici.
Abbiamo raffinato troppo, ci siamo persi per strada qualche pezzo”.
Un esempio per tutti di come i giovani hanno saputo rilanciare un’arte
che poteva essere travolta da centri commerciali.
“Sin dal 1918 – continua Porta – anno in cui la nostra famiglia iniziò
la sua attività, ogni giorno con sempre rinnovato impegno lavoriamo
per produrre secondo tradizione e con ingredienti di prima qualità
pane, pasta e dolciumi”.
Giornalmente l’impresa produce, per la vendita al dettaglio e
all’ingrosso, varie tipologie di pane tra le quali alcune derivano
dalla tradizione locale. Continuo e costante è l’impegno
nell’applicazione delle nuove tecnologie produttive per migliorare la
qualità delle produzioni fresche di largo consumo giornaliero come
“Ladas”, “Ladixeddas” e “Moddixinas”, pani tipo focacce e focaccine,
“Civraxius”, pane con farina di grano duro e pani integrali di varia
forma, pane con gerda, coccoi a pizzusu e de is sposus, focacce di
ricotta, amaretti.
La gran parte di questi prodotti sono riconosciuti ufficialmente dal
Ministero della Politiche Agricole, che l’08.05.2001 (cfr. Gazzetta
Ufficiale n.136 del 14.06.2001) ha stilato un elenco nazionale di
prodotti tipici regionali.
Gustosi e particolari sono i sapori dei pani prodotti con ingredienti
suggeriti dalla tradizione. Pane e grissini con olive, con uvetta e
noci e con cipolle.
Un esempio della crescita e dell’evoluzione dell’azienda, è l’amaretto
integrale, prodotto presentato all’Expo di Milano in occasione della
giornata dedicata alle innovazioni.
A km zero, senza scarti, a risparmio energetico e gustosissimo. La
ricetta prevede l’utilizzo della mandorla appena sgusciata, ma con la
sua buccia, ricca di fibre e vitamine che colora l’impasto e
conferisce un sapore particolare. Un prodotto innovativo, rispetto al
noto e apprezzato dolce a base di pasta di mandorla.
“L’amaretto integrale è l’evoluzione del classico amaretto, grazie
alla presenza di fibre date dalla buccia e zucchero di canna va
incontro alla domanda di prodotti genuini e salutari”, spiega Riccardo
Porta. La materia prima, 100% sarda, arriva da Mandorle di Sardegna.
“Nell’impasto poi – conclude – finisce il rottame di mandorle, che di
solito viene svenduto, gli amaretti integrali sono a risparmio
energetico, per cuocerli si utilizza il calore residuo del forno”.












