Alla quinta edizione della mostra fotografica Lagazuoi Photo Award New Talents la giuria ha deciso di premiare il lavoro di ricerca e l’originalità della proposta di Giorgia Armas, 21enne di Arbus. “Nonostante nel gruppo fosse la più giovane, Giorgia ha dato prova di maturità, di spiccate doti poetiche, di caparbietà, nonché di coraggio nel declinare un soggetto fotografico tra i più densi e complessi, quale quello rappresentato dai lasciti della Grande Guerra”, è la motivazione.
Nello spazio espositivo all’arrivo della funivia Lagazuoi, tra Cortina e l’Alta Badia, prendono forma le visioni di quattro giovani fotografe e fotografi che hanno reso la montagna soggetto di racconti visivi autentici e personali: il Lagazuoi diventa così origine e approdo di ricerche fotografiche accumunate dal desiderio di offrire uno sguardo nuovo sul paesaggio delle Dolomiti ampezzane. Tra i 35 candidati provenienti dalle Officine Fotografiche di Roma, dall’Istituto Italiano di Fotografia e dal CFP Bauer – AFOL Metropolitana di Milano, la giuria ha selezionato quattro giovani artiste e artisti per vivere cinque giorni sul monte Lagazuoi e realizzare progetti fotografici inediti ispirati alla montagna. I loro lavori sono ora al centro della mostra inaugurata il 6 settembre al Lagazuoi EXPO Dolomiti e visitabile fino al 19 ottobre. Giorgia si è aggiudicata la vittoria con il progetto “Non sono mai stata tanto attaccata alla vita” operando una rilettura del Lagazuoi attraverso le sue tracce storiche. Tunnel, trincee e resti della Grande Guerra, diventano materia viva di una narrazione visiva capace di intrecciare memoria e presente. Partendo dalla bellezza vertiginosa del paesaggio dolomitico, la fotografa ripercorre la storia della montagna, mettendo in luce la sua natura duplice. Se “il Lagazuoi è una montagna divisa, teatro di guerra e scenario di pura bellezza, luogo di memoria e meta turistica”, il progetto ha in primo luogo lo scopo di “narrare questa dualità, invitando a osservare la montagna da più punti di vista”. Il segmento più personale del progetto vede scatti sdoppiati e invertiti che danno luogo a visioni lievi e poetiche che calano la narrazione dell’oggi con un messaggio di speranza per l’avvenire.












