Crisi giornali: “L’Unione Sarda chiude redazioni a Sassari e Olbia”

Duro monito della Fnsi sulla situazione dell’editoriain Sardegna: oltre alla vertenza Sardegna Uno, preoccupa il crollo di vendite e di pubblicità di Unione Sarda e Nuova Sardegna. La Nuova chiude a Cagliari, l’Unione risponde smobilitando a Sassari e Olbia


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Il sindacato unitario dei giornalisti unitari FNSI stila oggi il bilancio dell’ultimo anno di lavoro per la categoria. Il primo pensiero va ovviamente ai colleghi di Sardegna Uno, ormai da tempo impegnati nel duro scontro che li contrappone all’editore, Sandro Crisponi, in seguito alla cessione dell’azienda da parte di Giorgio Mazzella avvenuta a luglio 2013 al prezzo simbolico di 4000 euro. Nel disperato tentativo di salvare i 29 posti di lavoro a rischio, i dipendenti dell’emittente regionale hanno accettato, ormai da due anni, un contratto di solidarietà al 33%, per far sì che il taglio sistematico dei costi fissi non si ripercuota sulle risorse umane. “Da parte dell’editore nessun rilancio della produzione, nessun investimento sulla qualità, ignorate le nuove piattaforme di comunicazione, nessuna iniziativa commerciale per attrarre pubblicità”, dice Francesco Birocchi, presidente dell’Associazione sarda della stampa. La contrazione degli investimenti pubblicitari è stata impressionante in questi anni di crisi, e ha colpito duramente tutti i mezzi di informazione, in particolare le emittenti locali, già deboli e decapitalizzate.
Le testate storiche sarde di carta stampata, vale a dire L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna, sembrano tuttavia reggere il colpo, ma resta preoccupante il calo di vendita e di pubblicità (-17% Unione, -15% La Nuova). Preoccupa inoltre la politica editoriale dei due quotidiani sardi in termini di contrazione territoriale: La Nuova a dicembre scorso ha chiuso la propria sede di Cagliari, e non essendoci più la pagina di cronaca del sud Sardegna, il risultato è una perdita per la pluralità dell’informazione. L’Unione Sarda col nuovo direttore ha risposto annunciando la chiusura delle sedi di Sassari e di Olbia, e il ritorno all’edizione unica. “Il sindacato dei giornalisti approva l’ammodernamento delle forme di comunicazione” continua Birocchi “e considera molte iniziative partite sul web interessanti dal punto di vista professionale, ma in quanto sindacato non possiamo che auspicare la contrattualizzazione dei collaboratori delle nuove testate”. 
Franco Siddi, presidente FNSI, sottolinea la crisi del settore dell’informazione e della stampa, conseguenza di quella di tutti gli altri, ma anche la dissennatezza che tanti editori stanno dimostrando nella gestione delle testate e delle emittenti: “Sardegna Uno ne è il chiaro esempio, e il nostro plauso va ai dipendenti coraggiosi che sono scesi in piazza per manifestare e chiedere la tutela e la garanzia dei proprio diritti”.